VIGHINI | Peggio di Bergamo, adesso è allarme vero
Peggio di Bergamo. ed è tutto dire. Potevamo archiviare quella batosta sotto la voce episodio, l’Atalanta quando è ingiocabile è ingiocabile, quella sera la squadra del Gasp era scatenata. Poi è arrivata Lecce (sconfitta) e la reazione con la Roma (bene, bravi , ma senza bis).
A Firenze, secondo tempo, solite crepe. Soliti errori. Solita rassegnazione. E con l’Inter ci sta di perdere. Ma non così. Venti minuti buoni, una traversa, poi prendi gol e sbam… sparisci dal campo.
Nemmeno Houdini sapeva sparire con questa maestria. Il Verona è evaporato, dissolto. Inghiottito dentro le proprie paure, sperso tra gli errori di un Dawidowicz imbarazzante, un Magnani senza patria, il solito insicurissimo Montipò. Bye Bye Hellas. L’Inter mossa a pietà ha evitato di calpestare i gialloblù, alla fine poteva finire infinito a zero.
Restano macerie, resta una conferenza stampa strappacuore di un galantuomo come Paolo Zanetti, incapace di trovare una soluzione ad una matassa sempre più intricata. Che fosse dura si sapeva, che fosse una sofferenza lo temevamo e ce lo aspettavamo ma così tanto, anche no.
Zanetti è stato sincero, troppo forse per il mondo del calcio dove a volte è meglio mettersi una maschera e abbozzare. Non ha alzato bandiera bianca, però pare vicino. Sicuramente si sente in debito nei confronti di una piazza che lo ha accolto benissimo e una società che gli ha dato un’opportunità importante e che lo sta proteggendo come forse da nessuna altra parte succede.
Sarebbe facile, troppo, cambiarlo. Dare a lui tutte le colpe. Ma via lui, siamo certo che Dawidowicz torni in sè? Che Magnani si rimetta in bolla? Che Montipò torni ad essere l’invalicabile portiere delle annate passate? E chi potrebbe cambiare questo trend? Ballardini? Semplici?
Sarà una settimana di passione. La più dura dall’inizio della stagione. C’è poco da fare: o Zanetti ritrova il Verona questa settimana o il suo destino è segnato. Ci sono tre gare fondamentali adesso. Bisogna riuscire a fare almeno cinque, sei punti per toccare almeno quota 17. Poi arriverà gennaio. E speriamo in altri miracoli di San Sogliano.