CESSIONE VERONA | L'accordo ancora non c'è. Ecco perché può slittare a gennaio

La questione è semplice. L'accordo ancora non c'è. Altrimenti sarebbe arrivato l'annuncio ufficiale. La cessione del Verona non è cosa fatta come abbiamo spiegato domenica scorsa (leggi qui) anche se la trattativa continua e non è fallita.
Il problema riguarda i ruoli. Da quello di Setti a quello di Sogliano a quello di Simona Gioè. La trattativa con il fondo prevede la presenza dell'attuale management che continuerebbe a gestire la parte sportiva del club.
Su queste basi si sta discutendo. E' necessario creare un rigido protocollo di competenza, codificato da accordi contrattuali per evitare di avere “sbavature” e sconfinamenti di campo.
La “fuga” di notizie della scorsa settimana che ha svelato la presenza di Italo Zanzi come futuro Ceo della società in rappresentanza della Presidio Investors non ha aiutato in questo senso.
Da mesi il fondo texano (trovato da Deutsche Bank, advisor di Setti), è in trattativa con il Verona. Tante prospettive sono state analizzate: dalla presenza in società di Setti con quote di minoranza a una presenza dell'attuale presidente in sede operativa ma senza quote.
Le perplessità sono tante. Sia da una parte sia dall'altra. Setti teme di essere accantonato o comunque sorpassato nel momento in cui non sarà più il proprietario, i texani vogliono comunque mantenere un controllo.
Non è automatico nemmeno il ruolo di Sogliano, attuale ds. Abituato a lavorare con larga autonomia, pur dentro i paletti finanziari della società, Sogliano attende di conoscere i nuovi proprietari prima di decidere se rimanere o meno.
Pagine e pagine di contratti sono state scritte fino ad oggi per delimitare il raggio di azione della proprietà e della parte che possiamo definire “sportiva” della società.
Ma ancora non tutto è chiaro. Setti ha fretta e vorrebbe chiudere la questione entro l'anno, conscio che bisogna avere le idee chiare sul mercato, snodo fondamentale della stagione. Per questo ha dato direttive univoche a Sogliano. Per il momento si procede come se la trattativa non ci fosse, con la stessa linea societaria di prima, volta a mantenere sani i bilanci del club. Se non ci saranno cambiamenti, il Verona cederà probabilmente un pezzo pregiato per creare un'altra plusvalenza, cercherà di piazzare i giocatori con gli ingaggi più alti in scadenza di contratto (Faraoni e Dawidowicz), ingaggerà un esterno mancino e un difensore centrale. Sogliano poi proverà a portare un giocatore che sappia saltare l'uomo e limerà la rosa mandando a giocare quei calciatori che non si sono integrati.
La nuova scadenza per la trattativa è il 31 dicembre, ma attenzione: si potrebbe anche sforare alle prime settimane di gennaio.