IL PAGELLONE DI VERONA-INTER: Bella Kotchap gigante, Gaglia maestro. Giovane, che destro!

MONTIPO’ 7 Subito bene su Zielinski ravvicinato. Non può nulla sulla meraviglia del centrocampista nerazzurro che, da calcio d’angolo battuto da Calhanoglu, si inventa la Gioconda del calcio. E’ attento poi sul colpo di testa ravvicinato di Bastoni. Ma in generale, grande sicurezza, cosa sulla quale sempre si dibatte parlando del portiere gialloblù. Bene anche nelle uscite, anche questo a volte tasto dolente.
BELLA KOTCHAP 7 Partita monumentale del difensore tedesco. Una presenza fisica pazzesca, ma un dinamismo non comune per uno della sua stazza. O Bonny, o Lautaro, la differenza non c’è, se la sbriga sempre con disinvoltura. Nei duelli arei i palloni sono tutti suoi, non c’è discussione. E, come dicevo qui sopra, fisicamente è un fattore. Impressione un contrasto con Bastoni, che non è Pollicino, e sembra venga travolto dalla Transiberiana.
NELSSON 7 Dopo l’errore contro il Cagliari, si riprende i gradi da ammiraglio al Bentegodi, con una delle sue prestazioni di classe. Lautaro non riesce mai a innescarsi. Di Bonny nemmeno parlo perché vede massimo due palloni. Sempre attento e fisico al punto giusto da innervosire gli attaccanti nerazzurri. Leader confermato, che ha trovato in Bella Kotchap un gran bel “braccetto”.
FRESE 7 Ma cosa si può dire a sto ragazzo? Altra prestazione perfetta, impeccabile. Penso che sia in assoluto il migliore dei gialloblù nel recupero del pallone dai piedi degli avversari. Un vero mastino, bravissimo a difendere, lo sappiamo, e bravo a dialogare con Bradaric (oggi meno splendente del solito). E poi cosa gli succede? Che gli piomba addosso un pallone innocuo e lo fa diventare, suo malgrado, il gol vittoria dell’Inter. Chiamatela come volete, per me è solo rogna.
BELGHALI 6.5 Cafù era il pendolino, lui è il “macinino”. Fa il solco su quella fascia destra e poco importa chi si trovi davanti, prima Carlos Augusto, poi il fischiatissimo ex Dimarco. Sempre grande qualità e, nonostante sia un mingherlino, gran forza nell’andare sul fondo a crossare.
AKPA AKPRO 6.5 Anche lui soffre un po’ l’inizio, seppur non roboante, dell’Inter. Ma così come i compagni di reparto, in particolare Gagliardini, si scrolla di dosso la tensione col passare dei minuti. Corre tanto ed è chiamato a sporcare le giocate dei milanesi. Prova anche il break offensivo, con poca fortuna. In ogni caso ha risposto presente alla chiamata.
HARROUI s.v. (dal 42°s.t.)
GAGLIARDINI 7 Dopo un inizio difficile, con l’Inter che trova il vantaggio, le cose cambiano. Già prima del pareggio dell’Hellas ingrassa gli ingranaggi del motore gialloblù con la sua classe. Ma dove non arriva la qualità tecnica arrivano i polmoni e il sacrificio. Si spende tantissimo in costruzione, ma è davvero il sesto difensore. Un paio di chiusure da far spellare le mani a forza di applausi.
BERNEDE 6 Ha un compito difficilissimo: togliere la luce del gioco dell’Inter, Calhanoglu. Roba da non far dormire la notte. Gli riesce a fasi alterne, e d’altra parte la differenza di qualità non si può far scomparire. Ma si sacrifica davvero tanto, dovendo rinunciare a portare più avanti i suoi guizzi. Si spende per la causa, da bravo soldatino.
NIASSE 6 (dal 28° s.t.) Aiuta con diligenza.
BRADARIC 6 Questa volta meno spumeggiante del solito. Poco preciso e non sempre efficace nel saltare l’avversario. Sì, arriva dei cross dalla sua parte, ma la sensazione è che manchi la continuità giusta.
GIOVANE 7 Che abbia letto il pagellone di Como, dove lo esortavo a usare anche il piede destro? Battute a parte, segna il suo primo gol in serie col piede meno fortunato. E che gol, ragazzi. Piega le mani di Sommer che si arrende. Di lì in avanti è una spina costante nel fianco degli interisti. Quando si trova campo aperto diventa una furia e solo con le maniere forti gli avversari riescono a bloccarlo. Qualità sopraffina. Oggi anche concretezza.
SARR s.v. (dal 35° s.t.)
ORBAN 6.5 Come a Como, prova a raccordare il gioco tra centrocampo e Giovane. Ovviamente l’avversario è di un’altra portata e gli tocca faticare non poco. Soffre come tutta la squadra quando l’Inter preme, ma dopo il gol del vantaggio interista si scalda. E inizia a girare a mille. Morsica le caviglie degli avversari, sgomita e si inventa il bellissimo assist gol per Giovane. Sul finire del primo tempo prende anche un palo, su un bel taglio in area.
MOSQUERA s.v. (dal 28° s.t.)
ALL. ZANETTI 7Costretto a rinunciare a Serdar con problemi al ginocchio, lascia fuori Valentini e posiziona Frese a fare il braccetto di sinistra. Dopo un iniziale controllo dell’Inter, è il Verona a fare la partita e a rendersi pericoloso. Arriva il pari di Giovane, che meriterebbe un seguito, se solo il destro di Orban non si stampasse sul palo. Serviva una risposta dopo Como e, soprattutto, dopo il pari in casa col Cagliari. E’ arrivata eccome. Il Verona non meritava la sconfitta. E ci sarebbe da discutere sulla vittoria, addirittura. Serve non perdere autostima e lucidità, ora. Sabato a Lecce servirà l’impresa.
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