Hellas Verona di Francesco Barana , 11/03/2025 16:50

Barana: "Ora il Verona è squadra, la strada è giusta"

Zanetti dopo la vittoria (foto Grigolini)
Zanetti (foto Grigolini)

Al netto del pessimo arbitraggio con il Bologna, della delusione per la sconfitta, quel che conta, ora, è che il Verona sia squadra. È la tendenza che rassicura e assicura: sia con il Bologna che la settimana prima allo Juventus Stadium si è vista solidità e continuità nell’atteggiamento tattico. Sono arrivate due sconfitte, vero, ma non sono le sconfitte di qualche mese fa: adesso l’Hellas ha logica e identità. La qualità c’è sempre stata e con Tengstedt e presto Serdar aumenteremo la cilindrata per le partite decisive. Taccio per carità di patria sui limiti del nostro portiere, li conosciamo da anni, lì si sarebbe dovuti intervenire la scorsa estate e non lo si è fatto. Un errore.

Certo, questo non è il Verona che Zanetti immaginava a inizio campionato. Il tecnico, conscio di avere a disposizione delle buone individualità e dopo un avvio positivo, aveva altre ambizioni di classifica, però per mesi si è intestardito con un gioco offensivo non adatto a questa squadra, che è senza veri interditori in mezzo e dispone di difensori non rapidissimi che faticano negli uno contro uno a campo aperto. Ma queesto, ora, è il Verona che serve per affrontare la lotta per la salvezza. Squadra coperta, attenta, che cerca di non prestare il fianco, per poi colpire. Con Juve e Bologna ci eravamo anche riusciti (rispettivamente un gol annullato e un rigore negato sullo 0-0), mentre con la Fiorentina abbiamo raccolto tre punti vitali. Significa che è la strada giusta e si può affrontare il finale di campionato con una certa convinzione. Avrei firmato per raccogliere due punti nelle cinque partite di fuoco (dall’Atalanta al Bologna), ne abbiamo presi tre. Per salvarsi ne bastano altri dieci in queste ultime dieci partite. Si può fare.

Ma quel che più conta è la classifica reale: quattro punti dall’Empoli terz’ultimo sono un buon vantaggio. E il calendario non è impossibile: sabato c’è l’Udinese, ma è dopo la sosta che si decide tutto, il Verona non deve perdere gli scontri diretti con Parma, Cagliari, Lecce ed Empoli; si è messo nelle condizioni di poterli giocare con due risultati su tre a disposizione. Ma deve mantenere questo atteggiamento. Prima non prenderle, che davanti sa far male in ogni momento.

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