Hellas Verona di Giovanni Vitacchio , 27/01/2025 19:48

IL PAGELLONE DI VENEZIA-VERONA | Serdar dominante, difesa attenta. Tengstedt stecca e si rompe

Il pagellone di Giovanni Vitacchio per TgGialloblu
Il pagellone di Giovanni Vitacchio per TgGialloblu

MONTIPO’ 6 + L’unica vera parata la deve fare su Busio a cinque minuti dalla fine, ed è determinante. Per il resto è di fatto spettatore non pagante perché il Venezia, se escludiamo il gol, non si rende praticamente mai pericoloso.

DANILIUC 6 Gioca di fisico e di posizione. Non è certo uno appariscente, che si lascia andare a stravaganze offensive. Mantiene le consegne di Zanetti e quelle cerca di portare alla fine senza creare problemi. Quando il Verona prova ad alzare i giri, anche lui si accoda e ci mette appunto l’irruenza fisica. Scolastico, ma efficace.

COPPOLA 7 E’ testimone di quella che probabilmente sarà l’ultima partita di Pohjanpalo con la maglia del Venezia. Ma non ha alcuna intenzione di lasciarli la passerella d’onore, anzi. Il nostro Coppolone lo domina senza grandi fatica. Se non fosse per la pioggia, probabilmente, non suderebbe nemmeno la maglia. Cerca fortuna anche nell’area avversaria ed è fondamentale nei minuti finali di gara, quando il Venezia, con la forza della disperazione, prova a vincere.

GHILARDI 7 Per lui vale lo stesso discorso fatto per Coppola, cambia solo l’avversario, ossia Oristanio. Gioca con attenzione e massima sicurezza. Prova a impostare da dietro e non sempre gli va bene, ma l’idea c’è. E’ bravissimo negli ultimi concitati istanti del match, non sbaglia un pallone che sia uno e salva di fatto sull’ultima azione del Venezia. Continua la crescita di questo giovanotto.

TCHATCHOUA 7 Ha martellato come un ossesso su quella fascia, ha fatto chilometri su chilometri, senza mai mostrare stanchezza. C’è Ellertsson dalla sua parte e gli fa passare una serata impegnativa. E’ vero che i cross non sono sempre il miglior piatto della casa, ma dai e dai e qualcosa sta cambiando. Mette la corona alla partita con un gol importantissimo e non banale.

BELAHYANE 6.5 Pronti e via e lui è già dentro la partita, prima dei compagni che, invece, ci impiegano qualche minuto in più. Bravo a non sprecare palloni, a gestirli sempre con la testa e non solo coi piedi. Un paio di spunti sono illuminanti e utili a liberare il compagno più vicino. Tanta corsa, come sempre. E la dimostrazione di avere ancora il Verona nei suoi pensieri, nonostante le tante voci di mercato. Questo è l’atteggiamento che deve sempre avere un professionista.

SERDAR 7 Inizio timido, ma è solo un’impressione. Perché ci impiega poco a prendere possesso del centrocampo, grazie anche al fedele scudiero Belahyane. Quantità e qualità e anche l’occasione per trovare il gol. Il secondo tempo la crescita non si ferma, col Verona costantemente nella metà campo dei padroni di casa. Si sacrifica come un ossesso anche in fase difensiva e sa come e quando rallentare o accelerare. Finisce stremato.

BRADARIC 6 Ha Zerbin dalla sua parte, non Garrincha, nonostante segni il gol del Venezia. E infatti ha forza e occasioni per spingere. Lo fa anche con buona qualità, alternando cross interessanti ad altri magari non precisissimi. Ma non si può dire che non ci metta tutto quello che ha, fino a quando Zanetti decide di lasciarlo in campo.

MOSQUERA 6.5 (dal 62°) Importante nel gol del pareggio, ma è l’atteggiamento generale che merita di essere premiato. Concentrato e tignoso su ogni pallone, lotta con enorme determinazione.

SUSLOV 6.5 Moto perpetuo per Tommasino, che va come un matto. Va nonostante i veneziani non giochino proprio a carte pulite con lui. Visto che faticano a controllare il suo primo metro di scatto, cosa fanno, lo abbattono. Finisce tante volte per terra e nessuno si becca cartellini. Ma lui, noncurante, va avanti per la sua strada, svaria su tutto il fronte d’attacco e cerca sempre la soluzione migliore. Voglio più coraggio al tiro, perché ce l’ha.

LAZOVIC s.v. (dall’82°)

TENGSTEDT 5.5 Non sta bene fisicamente e si vede lontano anni luce. Si abbassa tanto a cercare la manovra, ma quando poi serve veramente in area di rigore, non c’è. Gli manca il guizzo e anche con Sarr fatica a trovarti. Già in condizioni problematiche, viene azzoppato in maniera vergognosa da Candé, che non si prende nemmeno il cartellino giallo. Costretto a uscire, accendiamo qualche moccolo perché non sia qualcosa di grave.

KASTANOS 6 (dal 39°) Entra al posto di Tengstedt costretto a uscire per infortunio, ma le caratteristiche sono diametralmente opposte. Ci impiega un pochino a trovare la posizione, finendo un po’ nel traffico della partita. Poi si mette in linea di galleggiamento, pur non brillando. Ha occasione per far male da fuori, ma perde l’attimo. Lotta comunque insieme alla squadra.

SARR 5.5 Un po’ più dentro la partita rispetto a Tengstedt. Ma la scusa del danese è una condizione fisica non eccellente. Lui ha avuto un po’ meno alibi. Tanto macchinoso, poco dentro l’area di rigore, dove servirebbe lui per i tanti cross che mettono dentro sia Bradarici, sia Tchatchoua. Fisicamente non brillante e mi auguro che non stia diventando una prassi. Vero che non giocava tante partite di fila da un’eternità, ma deve lavorare di più per essere determinante.

LIVRAMENTO s.v. (dall’82°)

ALL. ZANETTI 6 Costretto a rinunciare agli squalificati Dawidowicz e Duda, può comunque contare su sostituti più che validi, a cominciare da Belahyane che non è ovviamente un rincalzo. E’ il Verona a fare la partita, lasciando al Venezia solo qualche timida ripartenza. E su una di queste prendiamo gol. Peccato, ma bugiardo come risultato. Non mi convince Kastanos per Tengstedt, ma tant’è, è un’opinione umile e personale. Nella ripresa i gialloblù dominano, ma sono poco concreti sotto porta. Finisce comunque con un pari, che non bisogna buttare via. Anche se vista la classifica, una vittoria avrebbe davvero risolto tanto. Ma vabbè, vorrà dire che toccherà andare a vincere a Monza. E chi se ne frega della scaramanzia.

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