VIGHINI | Una vittoria molto più importante di quella con il Napoli
Questa vittoria con il Genoa, oltre ad aver rotto il tabù maledetto sul campo di Marassi che durava dal 1989, ha un sapore molto diverso rispetto a quella della prima giornata contro il Napoli.
E’ una vittoria molto più importante, perchè avviene alla terza giornata a mercato chiuso contro una buona squadra che fino a questa partita aveva messo in difficoltà l’Inter e sconfitto il Monza.
E’ un successo che avviene con un Verona che è ancora alla ricerca della migliore condizione, con molti giocatori ancora da inserire, possiamo ipotizzare un Verona al sessanta per cento delle sue potenzialità. Proprio per questo sono tre punti che lasciano un dolce sapore sulle labbra, un bel bacio alla terza giornata di campionato.
Gli episodi stavolta sono andati dalla nostra parte, il calcio è anche questo, così come erano stati penalizzanti con la Juventus. Ma il Verona del secondo tempo di Genova è stato un capolavoro. Zanetti ha scelto ancora una volta la strategia giusta, sacrificio e sofferenza nel primo tempo e poi subito aggressione nella ripresa, adattando perfettamente questa strategia ai cambi che hanno portato la gara dalla parte dell’Hellas.
Stiamo assistendo alla nascita di un fuoriclasse. Reda Belhayane è un giocatore come forse non se n’erano mai visti. Un giovane ragazzino esile ma con una determinazione da veterano, un carisma e una classe da grande giocatore. Ha preso in mano il centrocampo del Verona sostituendo quello che fino a prova contraria è l’uomo più forte che abbiamo: Serdar. Non solo non lo ha fatto rimpiangere ma a questo punto sarà difficilissimo tenerlo fuori. Fa tutto benissimo, chiude, non spreca un pallone, dirige i compagni. Incredibile questa scoperta di Sogliano.
Assieme a lui, non possiamo non parlare dei ragazzi della difesa che a volte abbiamo sculacciato ma che è giusto elogiare dopo serate del genere. Benissimo Tchatchoua a destra, bravo Frese a sinistra, ottimo Coppolone in mezzo, bravissimo Dawidowicz nostro. Anche Montipò è tornato tra noi e questa è un’altra bellissima notizia. E bravi anche Daniliuc (non ha sprecato un pallone) e Bradaric.
Ultima nota: Paolo Zanetti. Credo proprio sia l’allenatore perfetto per il Verona. Ha voluto questa piazza che ha amato prima di essere ingaggiato. Sapeva che il suo carattere si sposava benissimo con i veronesi e sta cercando di legare il suo calcio a quello che piace a noi. Un calcio concreto, senza fronzoli, bello, efficace, verticale. Lo fa con un lavoro maniacale, ribadendo costantemente a tutti che giocare nel Verona è e deve essere un grande onore. E’ spontaneo nelle dichiarazioni, parla di calcio nelle interviste. Non vende fumo. A Verona diventerà un grande tecnico. Ne sono certo.
Mancano trentasei punti alla salvezza. E’ bene ricordare anche questo.
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