Hellas Verona di Redazione , 23/09/2024 19:10

TOP & FLOP | Juric, esordio col botto a Roma. Nicola non incide quando inizia la stagione

Juric a Roma
Juric a Roma

Juric, esordio col botto: tre gol all’Udinese per rispondere a  chi non lo voleva a Roma. Tra i top anche Belahyane, campioncino già pronto per i top club. Inzaghi, che botta: perde il derby rilanciando il Milan di Fonseca. Difesa del Verona, ora basta: gente con anni di esperienza in serie A non può commettere gli errori delle ultime partite. Nicola e Gilardino allenatori in crisi. Ecco i top e i flop della settimana. 

 

TOP

 

JURIC. Aveva tutti gli occhi addosso in un ambiente complesso di suo e fortemente negativo (contestazione dei tifosi, i fischi iniziali ai “senatori”, in particolare il capitano Pellegrinim i cori per De Rossi). Buona (molto) la prima, e non era per niente facile contro l’Udinese. Con la solita gestione “energica” dalla panchina, l’aggressione alta, la difesa compattam e con i gol dei due giocatori più importanti per il buon esito della sua avventura nella capitale (Dovbyk e Dybala) e di uno dei giovani che maggiormente può crescere sotto la sua gestione (Baldanzi). 

 

BELAHYANE. Cinque giornate e ne parlano già tutti come la rivelazione del campionato. Centrocampista moderno che sa fare bene tutto: bravo nel rompere il gioco altrui e recuperare palla (anche con quelli più grossi di lui), è capace di costruire, con il Torino lo abbiamo visto anche usare il lancio lungo, e poi mette in campo una personalità da leader che solo i grandi hanno a vent’anni (è un giugno 2004). Top player con un futuro (molto vicino) da top team.  

 

ZAPATA. Di lui Gasperini ha sempre sottolineato non solo la capacità realizzativa (123 gol in 324 partite in serie A, 2 quest’anno, e 51 assist) ma anche le sue letture offensive, la capacità di creare spazi per i compagni e giocare per la squadra. Tutte doti ora in dote al Torino di Paolo Vanoli, che anche grazie alla consistenza del suo attacco (a Verona in gol Zapata, Sanabria e Adams) si è proiettato in testa alla classifica.  

 

COLOMBO. Anche se in fondo ha ancora solo 22 anni, da due-tre campionati (Spal in B, Lecce e Monza) era la promessa che non esplodeva mai. Poi ha trovato l’Empoli, e D’Aversa; che senza indugio lo hanno messo al centro del progetto. Risposta? Tre gol nelle prime sei tra campionato e Coppa Italia, leadership offensiva, aiuta la squadra, ed Empoli (grazie anche ad altre individualità importanti, come quelle di Vasquez, Viti, il georgiano Goglichidze, Fazzini, Pezzella – altro giocatore molto cresciuto) non a caso imbattuto a 9 punti in classifica. 

 

DI FRANCESCO. Batte il Genoa di un confuso Gilardino passando per il coraggio e per il gioco. Tre punti che danno respiro alla classifica del Venezia e spengono per un po’ le critiche nei suoi confronti; ingenerose o quanto meno mal indirizzate considerando la pochezza del mercato e della rosa a disposizione. 

 

FLOP

 

INZAGHI. E’ vero che non era l’Inter migliore, sin dall’inizio, ma è passato dal mettere gli stessi anche nelle amichevoli a cambiare tutto, addirittura i tre del intoccabili del centrocampo, perdendo equilibri e qualità. La sconfitta nel derby è più di un segnale. 

 

DIFESA VERONA. Montipò 150, Magnani 133, Dawidowicz 118, Coppola 52. Da una difesa che in totale somma 453 presenze in serie A, quattrocentocinquantatrè, è inaccettabile non solo vedere gli stessi errori, ma anche l’atteggiamento, la mancanza di reazione, la mancanza di comunicazione. Se poi aggiungiamo la follia di uno che ha 29 anni e che è pure nazionale e reduce dall’Europeo, si arriva ad una misura che è già oltre dall’essere colma. E ora di cambiare registro, senza se e senza ma. Perchè la storia del Verona, la passione dei sedicimila abbonati del Bentegodi e di tutto il popolo gialloblù, merita il massimo.   

 

NICOLA. Conferma che dall’inizio incide molto meno di quando subentra. Alla quinta il Cagliari ha due punti in cinque partite, è già in ritiro, e lui ha tempo fino alla sosta per salvare la panchina. 

 

GILARDINO. Dal Verona in poi è andato in confusione. Scelte poco comprensibili davanti, dove la coppia Vitinha-Pinamonti (più che buona per la serie A) è stata rotta per mettere Ekuban (7 gol negli ultimi 3 campionati, nessuno in queste prime partite), il centrocampo ha perso brillantezza, la difesa troppo facilmente perforabile (già 7 gol presi).  E’ vero che Gollini con i suoi errori non lo sta aiutando (due errori grossolani contro Verona e Venezia), ma la sensazione è che abbia perso il filo del discorso. 

 

DOUGLAS LUIZ. Ohibò! Mister 70 milioni, il colpo non solo della Juve ma il più importante di tutta la serie A, il giocatore che doveva alzare il livello (10 gol e 10 assist l’anno scorso in un campionato molto performante come la Premier), il top player che secondo alcune statistiche vale da solo più di cinque club di serie A, fa zero minuti contro il Napoli dopo averne fatti solo 15 in Champions. Qualcosa non torna...