TOP & FLOP | Milan e Roma, che disastro. Juve, adesso c'è un senso
Milan, che scoppola: e Fonseca è già sulla graticola. Dybala resta e De Rossi perde la Roma: e adesso? Il Bologna è in Champions ma ancora non capisce l’Italiano e nei flop della settimana anche il Monza che non segna e le sceneggiate di Barella, alla faccia della tolleranza zero verso gli arbitri. Top la Juve a punteggio pieno, il Toro di Vanoli, l’Empoli, che fissa il primo tre punti che vale doppio in trasferta nella corsa alla salvezza, il nuovo corso dell’Udinese e il Parma di Pecchia, dove segna (addirittura) Cancellieri.
TOP
JUVENTUS. Como e Verona sicuramente non sono avversarie per “pesare” una concorrente allo scudetto, ma dopo due giornate è l’unica a punteggio pieno e l’unica imbattuta con una rosa ristretta e piena di Next Gen (che bravo che è Mbangula...). Del lavoro di Motta si vede già traccia e da adesso in poi inserirà tutti i migliori (Conceicao, Koopmeiners, Nico Gonzalez e chissà chi altro).
VANOLI. Cairo gli vende uno dei migliori (Bellanova) e lui si toglie la soddisfazione di battere nientemeno che l’Atalanta di Gasperini. Certo, partita in cui è andato tutto bene al Torino, ma se avesse retto dieci minuti in più col Milan alla prima giornata oggi sarebbe a punteggio pieno. Non male come debutto in serie A.
PARMA. Due partite in casa con squadre “europee” (Fiorentina e Milan) e bottino di 4 punti. Non casuali, ma frutto di due buone partite sia a livello di prestazione che di organizzazione di gioco. Sorpresa? Solo per i più distratti; perché questo Parma (allenatore e giocatori) lavora insieme da due campionati (questo è il terzo), non ha ceduto i migliori e anzi ha aggiunto qualcosa chirurgicamente dove serviva (in porta e sugli esterni d’attacco).
EMPOLI. E’ solo la seconda giornata ma l’impresa di Roma (la stessa squadra che l’anno scorso “regalò” la salvezza ai toscani negli ultimi minuti dell’ultima giornata) è l’ennesimo segnale di quanto sarà dura la lotta per la salvezza. Fazzini è la mente (e le gambe), Colombo ed Esposito due eterne promosse forse vicine a diventare grandi. Occhio.
UDINESE. Runjaic ha cambiato l’aria. Dimenticatevi la squadra che si è salvata non si sa come al terzo tentativo in panchina (Cannavaro, dopo Sottil e Cioffi) vincendo lo spareggio salvezza in casa del Frosinone. L’Udinese di quest’anno ha un piglio diverso, tanta qualità in mezzo al campo e un centravanti, Lucca, che quest’anno vale la doppia cifra e forse anche qualcosa di più. Quattro punti contro Bologna e Lazio che non sono frutto del caso.
FLOP
MILAN. Incredibile. Un mese e una sfilza di grandi nomi per sostituire il povero Pioli (Conte, Motta, Sarri, De Zerbi…) con quadra trovata su Fonseca (la scelta più “sostenibile”). Allenatore che da sempre mette al centro del suo gioco il trequarti, che il Milan nonostante un mercato “ambizioso”, ancora non ha (si sta adattando Pulisic). Due partite, tanta confusione, un solo punto recuperato per il rotto della cuffia e sopra Milanello si è formata una supercella che ha scaricato un tornado di critiche. E Theo non torna, e Chukwueze gioca un tempo e poi viene fatto uscire, e Leao fa i gesti ai tifosi e Calabria viene fischiato (due su due…), in pratica tutto come l’anno scorso compreso l’allenatore già sulla graticola. In tutto questo una domanda: ma dove sta scritto che i grandi ex giocatori possono ambire ad essere, sin da subito, grandi dirigenti?
ROMA. Dopo il no agli arabi contro l’Empoli doveva essere la notte di Dybala. E’ stata invece la partita che ha detto che la Roma si è incasinata, e non poco. Perchè è stata pensata e creata senza l’argentino (Soulè e Dovbyk davanti) e adesso De Rossi è invece nella condizione di trovare il modo di far coesistere tanti (troppi) giocatori offensivi (Dybala, Soulè, Baldanzi, Pellegrini, Le Fee). Auguri.
BOLOGNA. Un bel giocattolo smontato e non ancora rimontato (Sartori che fai?). Un po’ per gli infortuni (Dallinga, in ritardo, Holm, ma soprattutto Cambiaghi, sfortunatissimo, fuori per gran parte della stagione), ma un po’ perché mancano ancora dei pezzi importanti, soprattutto in difesa. Il risultato, fior di plusvalenze a parte (Calafiori e Zirkzee), sono un punto in due partite, un gol fatto, quattro subiti, e la pesante scoppola di Napoli che un po’ il segno lo ha lasciato. Italiano continuerà a fare l’aziendalista o si farà sentire come Vanoli?
MONZA. Nessun gol in due partite e un attacco che pare coperto solo a livello numerico (chi è il bomber tra Djuric, Petagna, Mota, Caprari e Vignato?). In più, l’allenatore, Nesta, che è una grande scommessa per la serie A. Senza il colpo del condor (Galliani) negli ultimi giorni di mercato dovrà guardarsi (e bene) le spalle.
BARELLA. La tolleranza zero tanto sbandierata dagli arbitri contro le proteste non vale per tutti. In particolare per Barella (quello che l’anno scorso si procurò con una sceneggiata
un rigore contro il Genoa), reo di proteste continue e reiterate contro Di Marco per un fallo non fischiato, (un fallo non fischiato…), in Inter-Lecce. Un comportamento non sanzionato dall’arbitro e ignorato da var, moviolisti e commentatori vari.