Hellas Verona di Gianluca Vighini , 27/07/2024 20:21

DOPO LA FERALPI | Passo indietro. Ma non facciamo drammi, meglio adesso che tra un mese

Zanetti, foto hellasverona facebook
Zanetti, foto hellasverona facebook

Spero nessuno prevedesse un cammino senza difficoltà. Se fino ad oggi il nuovo Verona di Paolo Zanetti aveva percorso una bella strada asfaltata e in discesa nell'amichevole che ha chiuso il ritiro, contro la Feralpi Salò, ambiziosa e ricchissima società appena ritornata in serie C, sono comparse buche, curve e fondo dissestato. Ci sta. Anzi, meglio così. Zanetti ha provato alcune soluzioni (se non adesso quando le provi?) giusto il tempo (spero) di scartarle per sempre. Per esempio: no alla difesa a tre. Quel modo di giocare, ormai, non appartiene più a questo gruppo che è uscito miracolosamente illeso nell'ultimo campionato quando, finalmente, il timido e indeciso allenatore precedente decise di abiurare la difesa a tre di stampo “croato” per dedicarsi alla linea a quattro. L'Hellas ha bisogno di idee chiare, un progetto solido, pochi concetti, tanta corsa. Fine. 

Zanetti nel primo tempo ha poi provato, anche qui giustamente, la forma di alcuni giocatori che fino ad oggi abbiamo visto poco. Livramento (francamente un pesce fuor d'acqua), Braaf (appesantito), ma anche il talentino Cissè che partito dall'inizio è affondato nei suoi leziosismi facendoci capire che la strada tra l'essere un potenziale campioncino e il diventare una solida realtà è come la distanza che c'è tra Verona e Pechino. S'è visto davvero poco, nemmeno quell'agonismo e quell'intensità che a Folgaria sono stati i principali ingredienti dei quindici giorni di ritiro.

Meglio ovviamente il secondo tempo. Dani Silva e Belhayane hanno dettato i ritmi, Lazovic ha dato qualità a sinistra, Tchatchoua ha continuato la sua imperiosa progressione verso un livello da top player, Mosquera è stato un vero riferimento dell'attacco, Frese a sinistra ha martellato con gamba e tempismo la fascia, Suslov è cattivo come se vivesse perennemente in un nido di vespe. Purtroppo però il Verona pare avere un difetto di fabbrica e di costruzione che speriamo Zanetti riesca a togliere in fretta. Costruisce clamorose palle da gol ma non segna. Eppure abbiamo visto (e sentito…) Zanetti tirare dei moccoli importanti a Folgaria ogni volta che qualcuno ciccava una conclusione e/o non andava con la necessaria cattiveria in gol. Può essere che la stanchezza abbia giocato un ruolo, così come il livello notevolmente alzato dell'avversario. Ma è ovvio che ben altre sono le battaglie e le avversarie che attendono l'Hellas tra meno di un mese. Ergo: fare tesoro della serata, non fare drammi che non servono, agire con chirurgia sul mercato (sia in uscita che in entrata). La squadra c'è all'80 per cento ma quel 20 che manca, lo sappiamo tutti, Sogliano in primis, farà tutta la differenza della vita. Per il resto: prepariamoci a soffrire.