Hellas Verona di Gianluca Vighini , 17/05/2023 16:22

VIGHINI: SMETTIAMOLA CON LE FAZIONI. SI SALVA IL VERONA E NON SETTI

Maurizio Setti
Maurizio Setti

C’è un fatto che in molti dimenticano: la cosa più importante è la salvezza del Verona e non che Setti abbia ragione. Dopo una stagione del genere, Setti non può e non potrà mai avere ragione così come non ce l’aveva l’anno di Grosso in cui rischiò di non andare in serie A. Ci ricordiamo ancora dell’accusa alla banda Maalox, della incredibile claque a lingua spianata di molti cagnolini che ogni tanto emerge ancora nelle pieghe dimenticate di qualche social, dello spettacolo indegno che suddetti soggetti continuano ad offrire scendendo e risalendo dal carro a seconda della convenienza e dell’aria che tira.

E’ il mondo che va così, non ce ne stupiamo. Ma su una cosa non si transige a mio parere. Sul Verona. Nessun presidente, allenatore, direttore sportivo, cialtrone o altro è mai riuscito a togliermi l’amore per la mia squadra. Non ci riuscì Pastorello, nè Cannella, nè Ventura che applaudiva sotto la Curva dopo la serie C mentre in tasca aveva già firmato il contratto con il Pisa. Il mio pensiero nei confronti di questa gente è chiaro, mi sono sempre esposto, ma mai ho gufato contro il Verona. Su Setti ho un giudizio che ho espresso a più riprese. L’uomo ha una terribile supponenza e scarsi mezzi finanziari. Non è un segreto, perchè è documentato, che il Verona rappresenta il suo business più importante. Ma di questo nessun veronese può e potrà mai fargliene una colpa. Setti prese il Verona mentre mezza città si girava da una parte e l’altra metteva la testa sotto la sabbia. Al povero Martinelli fecero una campagna di stampa contro persino perchè Agsm era diventata sponsor dell’Hellas per un paio di stagioni. Era il tempo in cui esisteva una banca cittadina che aveva un rapporto privilegiato e strettissimo con l’altra squadra della città. Sono cose che vanno ricordate quando si contesta Setti. Martinelli ad un certo punto, prostrato dalla malattia e isolato dal contesto cittadino, si rivolse persino ad un certo Parentela che per un mese fu il proprietario in pectore dell’Hellas. L’affare non si chiuse, il Verona tornò in B e sfiorò la serie A, Setti ebbe il merito storico di credere nel potenziale del Verona e di Verona. Questo dice la storia.

Sappiamo anche che Setti non è lo stesso di allora, quando poteva vantare l’amicizia stretta e probabilmente un rapporto finanziario con il magnate Volpi. Ma sotto di lui il Verona ha conosciuto più serie A che serie B, ha visto grandi campioni passare di qui, ottimi campionati con ottimi allenatori e anche qualche scempio. Più in generale va chiesto al presidente se lui è ancora in grado di reggere una società ambiziosa come l’Hellas ed è quello che mi auguro di fare, con molta trasparenza, a fine campionato. Ora però serve un fronte compatto non le fazioni pro e contro Setti. Va salvaguardata una categoria, la serie A, da cui sarà più facile programmare il futuro. Con o senza Setti. Non importa.

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