Con Valentino Fioravanti se ne va un pezzo di storia del giornalismo veronese. Cantore della gesta del Verona dello scudetto, Valentino aveva la penna fatata e l’istinto del cronista. Viveva praticamente in simbiosi con la squadra e con i giocatori di cui conosceva tutto, spesso era anche loro amico, ma sempre nel rispetto dei ruoli. Davanti alla notizia Valentino Fioravanti non si sarebbe mai fermato. Si narra che in alcune fasi della vita del Verona fosse capace di fare appostamenti di ore davanti alla sede, addirittura tastando i cofani delle auto dei dirigenti per sentire se i motori fossero caldi e capire i loro spostamenti. Erano i tempi in cui non esistevano gli uffici stampa e i ritratti dei giocatori, le cronache degli allenamenti, e cosa succedeva attorno alla squadra, erano la cornice gioiosa che permetteva alla gente di sentire quei personaggi come membri di una famiglia con il risultato che lo stadio Bentegodi era pieno zeppo di gente e agli allenamenti assistevano centinaia di persone. I funerali di Fioravanti si terranno alla chiesa Santa Maria Immacolata di via San Marco sabato alle 15.