Parla Simona Gioè, la Reg(g)ina Dg del Verona: Non so nulla di calcio ma sulle plusvalenze…

Silenziosa e poco appariscente mediaticamente. Il direttore generale del Verona, Simona Gioè, da quando è arrivata all’Hellas (nel 2017, poi nominata Dg dal 7 luglio 2021), ha lavorato dietro le quinte, concentrandosi esclusivamente sulla parte economica della società di via Olanda.
In una lunga intervista concessa ad AM, inserto di Tuttosport, la dirigente gialloblù ha parlato del suo ruolo a Verona e di come è entrata nel mondo del calcio nonostante non abbia competenze prettamente calcistiche.
“Il mio idolo da bambina era la Barbie bionda. Il calcio è entrato nella mia vita soltanto dopo i vent’anni. E quasi per caso… Quando ho finito la scuola, ho cominciato a lavorare in uno studio commercialista di Reggio Calabria, la mia città, e lì ho conosciuto l’allora presidente della Reggina, Lillo Foti. E così, davvero per caso, mi sono buttata in questa nuova avventura. Ho vissuto la Reggina di Cozza e la strepitosa salvezza di Mazzarri, poi nel 2017 sono arrivata a Verona” ha spiegato il Dg dell’Hellas.
“Non credo di essere una ‘Lady di ferro’. Mi ritrovo più in un altro soprannome: la donna dei numeri. Sono la mia passione, le cifre. Quando sono stressata, mi rilasso riclassificando i bilanci. Sul calcio femminile sono stati effettuati passi importanti, come quello del professionismo, ma c’è ancora tanta strada da percorrere. Noi ci crediamo molto: stiamo investendo tempo e risorse nel Verona femminile” ha continuato Simona Gioè.
“Se domani il presidente Setti mi dicesse ‘Direttore, mi dica il giocatore che preferisce e lo compriamo’ chi sceglierei? Non succederà mai perché il presidente sa benissimo che io non ho competenze calcistiche. Io mi occupo degli aspetti economici e contabili dell’area sportiva. Nei contratti dei futuri giocatori aggiungerei una maggiore possibilità da parte dei club di sfruttare l’immagine dei giocatori a livello commerciale. Valorizzare al massimo un ragazzo cresciuto nel vivaio, in modo da realizzare una bella plusvalenza, è l’obiettivo di ogni bravo dirigente di calcio” ha proseguito il Dg gialloblù.
“Il mio giocatore preferito del Verona? Tutta la squadra, ma se devo fare un nome dico Barak. Il dirigente o giocatore più elegante? Nessuno batte il presidente Setti – puntualizza Simona Gioè – che non a caso è un imprenditore nel campo della moda. Tra di noi c’è tanta sintonia anche per quello: io amo tutto ciò che è bello. Abiti, borse, accessori… della bella stagione del Verona di Tudor mi vengono in mente soprattutto due partite. La prima è la vittoria sulla Juventus, un’emozione unica. E poi quella contro il Torino. Sì, abbiamo perso, ma il Bentegodi era pieno e il pubblico alla fine ha applaudito la squadra. Bellissimo”.
“Il Verona della prossima stagione? Saranno i 120 anni del club e vogliamo onorarli nel migliore dei modi. Abbiamo tante idee… Voglio iniziare al meglio la prossima stagione, con gli stadi pieni. I due anni di Covid sono stati durissimi per chi gestisce la parte economica di una società di calcio” ha chiosato Gioè.