Hellas Verona di g.vig. , 22/06/2022 8:32

Da D'Amico, a Setti a Marroccu: tutti credono nel rilancio di Hongla

Hongla (foto Hellasverona.it)
Hongla (foto Hellasverona.it)

Ci credono tutti nel Verona. Dall’ex ds D’Amico che lo aveva scelto e portato. Al presidente Setti che durante la diretta a Telenuovo ne ha parlato in maniera specifica. Al nuovo ds Marroccu che lo ha posizionato tra gli “incedibili” nella prima conferenza stampa della stagione. Tutti convinti che il prossimo anno sia quello giusto per vedere all’opera il vero Martin Hongla. D’Amico ne era il più convinto: per lui Hongla aveva avuto problemi d’ambientamento come tutti i giocatori stranieri che arrivano in Italia, ma capite le modalità di allenamento e comportamentali (pensate ad esempio all’alimentazione), la strada sarebbe stata tutta in discesa. In effetti le ultime apparizioni di Hongla sono state confortanti e forse il giocatore ha subito un equivoco tattico quando un po’ tutti lo hanno ritenuto l’alter ego di Tameze. Hongla invece è un centrocampista più tecnico, che sa dettare i ritmi della squadra ma che ha anche capacità di inserimento. In Camerun lo ritengono un punto fermo della nazionale, ancora più dello straordinario Tameze. “Il prossimo campionato sarà quello che consacra Hongla” ha detto il presidente Setti “vedrete che giocatore è. Fino ad oggi è stato molto sottovalutato”. E di Hongla ha parlato anche Marroccu. “Non si muove” ha detto il nuovo ds, convinto anche lui che questa sarà la stagione giusta per vedere veramente all’opera il centrocampista africano. Ora tutto è nelle mani di Hongla che è stato fortemente penalizzato nella valutazione anche da quegli errori iniziali sotto la gestione Di Francesco che ne hanno appiccicato addosso l’etichetta di “brocco”. La stessa etichetta che frettolosamente è stata attaccata a gente come Dawidowicz o Montipò, due che alla fine hanno fatto ricredere con grinta, orgoglio e grandi prestazioni anche i più scettici.