Vighini: Lo stipendio alto? Setti è un benefattore del Verona e vi spiego perchè

Tremilionisettecentoottantomila euro: una cifra altissima, da top manager di multinazionale. E’ lo stipendio di Setti, amministratore unico del Verona. In tanti si sono scandalizzati per questi soldi, io no. Anzi, ritengo Setti un benefattore del Verona e ora vi spiego perchè.
La storia recente del Verona forse non è chiara a molti di voi. L’Hellas ha rischiato di sparire perchè nessuno in questa città se lo filava. Dopo i Mazzi, era arrivato Pastorello con l’aiuto di Tanzi e dopo Pastorello per salvare il Verona dovette arrivare Arvedi e successivamente Martinelli.
A quel tempo, il Verona pareva un peso, un fardello, un orpello inutile che forniva solo fastidio con quella tifoseria mal sopportata, razzista e contestatrice. La più brillante idea che partorì la nostra città in quel tempo fu di fare una fusione, unendo il Chievo di Campedelli, allora esempio e modello e la tradizione dell’Hellas.
La fusione sbattè contro un muro costruito dai tifosi, Martinelli cambiò rotta, risanò il Verona, tornò grazie a Mandorlini in serie B. Ammalato e stanco, il presidente di Castelnuovo del Garda, cercò disperatamente di far uscire il Verona dall’isolamento. Ma senza riuscirci. Nessuno in quel momento storico ebbe il coraggio, la capacità imprenditoriale, la lungimiranza di capire il potenziale del Verona. Solo Setti. In quel senso, lo possiamo considerare un visionario. Piccolissimo imprenditore di Carpi, forse con potenzialità minore rispetto allo stesso Martinelli, sicuramente molto più piccolo della stragrande maggioranza delle imprese veronesi, Setti aveva ben chiara una cosa. Se ben gestito il Verona è una miniera d’oro.
Lascio perdere qui il percorso che Setti ha fatto per ottenere i risultati di oggi. E’ stato un percorso travagliato, pieno di errori, ma che il presidente ha sempre corretto con tremenda puntualità, tagliando teste e liberandosi di coloro che lo avevano mal consigliato.
Resta il fatto innegabile, che grazie a fiuto, istinto, fortuna, lungimiranza, concretezza, il Verona oggi è una società che ha i conti a posto e produce utili. Lo stipendio enorme di Setti altro non è che il risultato di tutto ciò.
Setti ha dimostrato urbi et orbi che il Verona non è un peso ma uno straordinario marchio, che tra l’altro avrà ulteriori sviluppi nei prossimi anni. Nessuno potrà più dire da Setti in poi che il Verona è un buco nero in cui qualche sprovveduto ci mette i capitali di famiglia, rovinandosi. In realtà il Verona è una macchina da soldi e Setti lo ha dimostrato e probabilmente lo dimostrerà ancora quando lo rivenderà a 80, 90 100 milioni di euro a qualche fondo straniero. Quei soldi, insomma, Setti se li merita, alla faccia di chi voleva far sparire il Verona.
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