Hellas Verona di Gianluca Vighini , 15/09/2021 9:42

"Buongiorno sono Igor...". La prima giornata del nuovo allenatore del Verona

Tudor firma l’accordo annuale (instagram)
Tudor firma l’accordo annuale (instagram)

“Buongiorno sono Igor. Sarà un piacere lavorare con te…”.

 Igor Tudor si è presentato così ad ogni dipendente del Verona ieri pomeriggio, durante le quasi cinque ore passate dentro la sede, aspettando le liberatorie della Juventus e poi impegnato in una serie di riunioni per mettere a fuoco la settimana che porterà alla gara di domenica con la Roma.

Ha parlato per qualche minuto con il presidente Setti e poi lungamente con Tony D’Amico che già voleva portarlo quest’estate probabilmente dopo aver parlato con Juric. Già, proprio Juric deve aver avuto un’influenza su questa scelta. Dopo aver definito Tudor “mio fratello”, il tecnico del Torino, ha sicuramente consigliato D’Amico, con cui è rimasto in ottimi rapporti,  in una notte tormentata dopo la decisione di esonerare Di Francesco.

Piccolo passo indietro: la serata di Bologna era avvolta in un’aria strana e un piccolo particolare, col senno di poi è rivelatore che in casa scaligera quella gara era una specie di ultimatum per il tecnico abruzzese. Di Francesco si è presentato in panchina senza divisa, vestito solo con la sua felpa, come a ribadire un certo distacco con la società e con D’Amico.

A fine partita nulla lasciava presagire comunque l’epilogo. Qualche avvisaglia però era nell’aria perchè Tony D’Amico non sentiva più la fiducia nei confronti dell’allenatore. Dopo il mercato sono bastati una manciata di allenamenti per capire che il Verona stava perdendo intensità, grinta, ferocia. Armi a cui questa squadra non può rinunciare. Così il ds si è rimangiato in fretta la scelta estiva, piuttosto di entrare in una spirale simile a quella di Grosso, stavolta si è deciso di cambiare.

Ed ecco allora Tudor, che in Italia ha lavorato all’Udinese, uno che ha il temperamento fiero dei croati, un sergente da spogliatoio, un semplificatore tattico. Il suo sarà probabilmente un Verona da battaglia, magari meno bello rispetto a quello di Juric, ma che avrà il compito principale di arrivare quart’ultimo, sperando di mettere tre squadre dietro. Viste le premesse, questo è l’unico grande traguardo da raggiungere. La serie B e il paracadute, possono attendere.

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