VIGHINI | Quattro salutari schiaffoni

Benvenuti nella sofferenza. Se per qualche giorno, forse qualche ora, i tifosi del Verona si erano illusi che il campionato della loro squadra potesse contemplare qualcosa di diverso dalle lacrime, sudore e sangue, la tappa dell’Olimpico li ha fatti tornare immediatamente alla realtà. Questo sarà l’ennesimo torneo in cui tutte le energie dovranno portare alla salvezza, in cui le montagne russe dei risultati metteranno a rischio le coronarie, in cui servirà l’ennesima impresa per tagliare il traguardo. Ogni legittimo sogno di alzare l’asticella ha sbattuto sulla Lazio di Sarri che ci ha riportato alla realtà. Quattro salutari schiaffoni ai nostri sogni ingenui. Il Verona dovrà fare in fretta a trovare un bandolo dentro la solita Babele di giocatori, molti sicuramente di buona qualità, magari anche ottima ma tutti con un handicap: chi caratteriale, chi fisico, chi semplicemente di condizione. Toccherà a Paolo Zanetti l’improbo compito di rendere questo coacervo di giocatori una squadra vera. Ma toccherà anche a noi avere quella pazienza necessaria per capire che il calcio è fatto da uomini e che gli uomini richiedono tempo per legare tra loro, ma anche più semplicemente per conoscersi. Il problema è che tempo non ce n’è molto e che già la prossima tappa con la Cremonese diventerà molto importante.
Il mercato ha dato a Zanetti almeno qualche fucile per riuscire ad andare in battaglia. Nè più nè meno. Ha reso il Verona competitivo per la salvezza alla pari di tante altre squadre che oltre ai fucili si sono dotate anche di obici e qualcuno di bazooka.
Una cosa non deve mai mancare peró: la voglia e la determinazione di non mollare un centimetro, la fame e la grinta. L’unica cosa che Sogliano e Zanetti hanno promesso in questi anni. Quello che è mancato in parte con la Lazio e che non dovrà più mancare da oggi in poi. Della Presidio non parlo. Ne parlerò a breve, a mercato chiuso