Hellas Verona di Francesco Barana , 20/08/2025 5:00

Barana: "Gli americani, Nando Mericoni e la prospettiva sbagliata del tifoso"

Italo Zanzi
Italo Zanzi

È cambiato il vento. Presidio Investors ora non convince. Presidio delude. Questi americani (con cda tedesco e scatole societarie in Delaware e Lussemburgo) improvvisamente non piacciono più. Ecco così entrare in scena tanti Nando Mericoni pentiti (dal personaggio di Sordi di Un americano a Roma), che ora quel celebre piatto di maccheroni se lo mangerebbero volentieri.

Sia chiaro, è comprensibile, però qui in tanti guardano le cose da una prospettiva sbagliata, che nel calcio di oggi non è più contemplabile: mentre gli americani fanno finanza (vendi tizio, metti caio, sposta e fai fruttare denaro), voi perdete tempo a fossilizzarvi sui giocatori che non ci sono più, con le tabelline del calcio mercato come si faceva una volta.

Capisco, ma è un gioco obsoleto, oggi i calciatori e il calciomercato sono solo un pretesto, un cavallo di troia, un grimaldello per operazioni di carattere finanziario. La ragione sociale è solo monetaria (basti pensare al nuovo main sponsor…), e voi pensate in termini calcistici. È un po’ come guardare il dito e non la luna, si perde tempo, ci si incazza per nulla e sfugge il quadro generale.

Che poi è il solito, lo faceva Setti (il primo a portare il metodo finanziario a Verona, ricordate la società lussemburghese Falco?), lo fa tre quarti di serie A, lo fanno i nostri “americani” ancora più scientificamente. Stando alle cifre uscite, per comprare il Verona hanno sborsato 30 milioni effettivi (gli altri 90 sono garanzia sul debito) e con le cessioni di Tchatchoua, Coppola e Ghilardi hanno già fatto pari in una sola estate. Il resto è laterale, periferico. Quei tre giocatori, normalissimi calciatori come tanti, sono sostituibili e infatti verranno sostituiti con altri calciatori a basso budget, ma che di riffa o di raffa si pensa che in serie A ci possano stare – serve però un extrabudget per rimpiazzare Suslov.

In questo contesto, la nuova proprietà ha dato le chiavi in mano a Sogliano, che deve riuscire nel compito assegnatogli: salvarsi con risorse limitate. Il ds quel lavoro lo sa fare e comunque, ricordo, ha accettato il ruolo, peraltro assumento sul piano operativo pieni poteri (prima se li smezzava con Setti), quindi salendo di livello. Con un campionato dove hai a disposizione 38 giornate per raccogliere i 35 punti valevoli la salvezza e nel quale devi metterti dietro tre squadre su venti, i nuovi investitori hanno deciso di correre questo rischio. Un rischio ragionato, calcolato, ponderato. Non un azzardo, insomma, anche se sempre rischio è. Ma questa è stata ritenuta finanziariamente la strada migliore. Toccherà ad allenatore e squadra tradurla sul piano tecnico.

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