CONFERENZA STAMPA | Santiago: "Sono abituato a lottare. Getafe come Verona: umiltà e grinta"

“Mi considero un giocatore molto fisico e ho un buon tocco di palla e riesco ad adattarmi a quello che mi chiede il mister. Ma non voglio parlare di questo. Preferisco dimostrarvelo sul campo. Quando ero in Spagna seguivo tantissimo la Serie A. Quando il mio agente mi ha detto che sarei venuto qui, sapevo che avrei dovuto misurarmi con un calcio molto fisico, tecnico-tattico con grandi qualità. Il mio interesse è fare bene sia personalmente che nel collettivo. Un giocatore che mi piace molto è Barella, ma in generale ho visto che il livello dei vari centrocampisti è alto”. Così in sintesi il nuovo centrocampista del Verona, Yellu Santiago, nella conferenza stampa del 31 luglio. Prosegue il giocatore ex Getafe: “Essere qua a Verona è un passo in avanti per la mia carriera. E' un Campionato molto fisico, la vostra Serie A. Qui poi si fanno molti chilometri in allenamento e ciò esalta la mie caratteristiche”.
Sulla sua mentalità: “Son un giocatore che lotta molto. Anche la mia squadra precedente, il Getafe, era molto umile e lottava molto con un grinta importante. Si sta ripresentando la stessa situazione qui a Verona e potrò dare il meglio”.
Sul suo arrivo a Verona: “Ero in contatto con il direttore sportivo e con il presidente. Li ringrazio moltissimo per aver creduto in me. E' un passo fondamentale per la mia carriera e voglio dimostrare di meritarlo”.
Sul suo obiettivo: “Crescere è l'obiettivo principale. Ovviamente voglio che l'Hellas raggiunga l'obiettivo della salvezza e consolidare la mia posizione in Serie A. Vorrei anche arrivare alla Nazionale”.
Sulla sua condizione fisica: “Prima di raggiungere il ritiro di Folgaria, mi stavo già allenando a parte con un preparatore. Ho trascorso più o meno un mese senza squadra. Dovevo mantenermi in condizione. Ora siamo già in sintonia con la squadra e si può fare molto bene insieme”.
Sul suo contratto fino al 2028 e sul suo ruolo: “Per questo voglio ringraziare il presidente e il direttore sportivo. Quello che il mister mi chiede è fare un gioco verticale, di essere avanti, di impostare un ritmo elevato e quando si è sulla trequarti, tirare in porta”.
Sulla sua scelta di venire a Verona: “C'erano altre offerte, ma ho scelto Verona per la fiducia del presidente e del direttore sportivo”.
Sullo spogliatoio che ha trovato: “Ho parlato un po' con tutti, ma per questioni di lingua è più facile con Mosquera, Nunez e Valentini”.
Sul gioco che preferisce: “Sono un giocatore fisico e con un buon tocco. Nella Serie A si premiano il tatticismo e la fisicità, l'avanti e indietro sul capo e sono pronto per questa sfida”.