VIGHINI | Cara Presidio, non tradire le nostre aspettative

Non chiediamo la luna. Non chiediamo lo scudetto, non chiediamo la Champions League. Chiediamo solo campionati dignitosi, chiediamo di poterci innamorare di qualche campioncino, di potercela giocare un po' più alla pari con le grandi. Chiediamo di soffrire meno.
Credo di interpretare il sentimento del popolo gialloblù all'inizio di questa nuova stagione. Un sentimento e un messaggio che credo sia giusto far arrivare ai nuovi proprietari del Verona, il fondo americano Presidio Investors.
Ancora non abbiamo chiaro quale sia il percorso dei nuovi proprietari. Per adesso possiamo giudicarli per il grande rispetto che hanno dimostrato nei confronti del Verona, della sua storia, degli uomini che hanno lavorato fino ad oggi per l'Hellas. Non hanno fatto rivoluzioni e si sono comportati benissimo in occasione del quarantennale dello scudetto. Hanno valorizzato il passato, la storia del club e i grandi campioni che questa storia l'hanno scritta. Non era scontato e non è banale. Chi arriva dall'estero spesso ha nei confronti delle tradizioni un atteggiamento di sufficienza. Invece la Presidio ha capito subito che questa grande storia ha un valore. Non hanno comprato solo una società di calcio, ma hanno acquisito anche un popolo e una tradizione.
Hanno deciso di evitare equivoci e sovrapposizioni chiarendo immediatamente la posizione di Maurizio Setti. E anche questo passaggio è stato importante e ci ha fatto capire la loro mentalità.
Con la cessione di Coppola entro il 30 giugno, abbiamo anche capito che la Presidio non ha intenzione di inserire denaro liquido per affrontare le perdite di bilancio e i debiti del Verona. La società almeno per il momento si deve auto-sostenere con quello che produce. Quindi: player trading, diritti tv, sponsorizzazioni. Più si ricava da queste voci, più Sogliano avrà a disposizione per il mercato.
Quello che ancora non è chiaro è quanto la Presidio voglia aumentare il monte ingaggi della squadra che nell'ultimo campionato è stato il più basso della serie A. E' una voce indispensabile per alzare il livello della squadra e ridurre il rischio di crollare in serie B. E' molto importante che Cris Puscasiu, anima della Presidio, riesca a capire questo concetto. Non è normalità e non può essere normalità, salvarsi spendendo meno degli altri. Per questo parliamo di salvezze miracolose, di campionati straordinari.
Illudersi di poter fare calcio in questa maniera può essere molto pericoloso. Proprio per quanto detto sopra, il Verona non può fare a meno di salvaguardare la categoria. La serie A è indispensabile per la vita del club e per continuare ad alimentare il progetto. Senza quella si rischiano pericolosissimi contraccolpi. Gli esempi sono sotto i nostri occhi. Salernitana, Frosinone, Sampdoria, sono retrocesse prima in B e poi in C (la Samp si è salvata per le inadempienze del Brescia…).
La prima mossa, quindi, la più importante è reperire almeno quattro cinque milioni di euro per alzare il monte ingaggi e portarlo almeno a 24, 25 milioni di euro rispetto ai 19 e qualcosa dell'ultimo campionato.
Il resto lo farà la grande competenza di Sean Sogliano, la voglia di regalare qualche gioia ai tifosi di Paolo Zanetti e lo straordinario apporto dei tifosi del Verona, pronti sì a soffrire come sempre ma con la speranza che ci sia una società che voglia concretamente far crescere questo meraviglioso e unico club.