Fabregas: "Se vinciamo col Verona dobbiamo festeggiare come se avessimo vinto lo scudetto"

"Ho parlato con tante altre società perché ho rispetto se qualcuno mi chiama. Però è altrettanto vero che mi sento molto attaccato a tutto quello che c'è intorno al Como, mi sento 'un vero cumasch'" così Cesc Fabregas, tecnico del Como, alla vigilia della sfida contro il Verona, domenica sera al Bentegodi.
L'allenatore spagnolo rimanda la conferma ufficiale della sua permanenza a Como al termine del campionato, ma spiega: "Mi sono seduto al tavolo con la società e ne ho parlato subito. Parlo sempre in modo sincero e con il cuore. Sono preoccupato? No. Sono felice? Sì. Alla fine di ogni anno ci si farà sempre le stesse domande, è un processo naturale. In questo momento la mia ambizione è grande, come quella del Como: l'anno prossimo deve essere un anno di consolidamento e l'anno dopo invece quello in cui fare il passo forte". "Se iniziamo oggi a dire che l'obiettivo è l'Europa - aggiunge -, la pressione diventa asfissiante. Per il mercato non c'è un budget già fissato, voglio una rosa di 20-21 giocatori: ci saranno scelte dolorose e magari alcune sorprendenti, per chi arriverà dipende dalle opportunità che il mercato offrirà. Il presidente è il primo ambizioso che cerca l'opportunità".
Domenica sera contro il Verona il Como cercherà la settima vittoria consecutiva: "Siamo a una partita da vincere il nostro scudetto, il decimo posto. Possono prendermi in giro, ma se vinciamo dobbiamo festeggiare come se avessimo vinto lo scudetto perché abbiamo fatto un lavoro incredibile. Sappiamo che sarà una partita dove loro, come tutte le ultime in cui abbiamo giocato, daranno tutto perché si stanno giocando la salvezza".