Hellas Verona di Redazione , 20/04/2025 10:00

VIGHINI | Non mi fido. Facciamo questi punti che mancano in fretta...

Mosquera a Roma (foto Hellasverona/Grigolini)
Mosquera a Roma (foto Hellasverona/Grigolini)

Non mi fido. Non mi piace quest’aria che sento in giro “adesso giochiamo bene, i punti e le vittorie le faremo”. Ho visto finali di campionato drammatici e senza star qui a rievocare il nostro trauma collettivo (anno di Malesani), è meglio tenere alte le antenne. Facciamo sti maledetti punti che mancano alla salvezza e chiudiamola qui.

Bello, per carità, il Verona di Roma. Ma quello scapigliato che si massacrava a inizio campionato vinceva di più. Forse perché affrontava le partite da “dentro o fuori” come le gare della vita, forse perché accumulava rabbia, ma quel Verona che piaccia o non piaccia, segnava, vinceva e alla luce della matematica faceva punti preziosi per la classifica. Poi per carità: perdeva e perdeva di brutto e rovinava tutto quello che di buono aveva fatto prima… Però mi piacerebbe che questo Verona 2.0 riprendesse un po’ di quello sano spirito da battaglia che questo ha smarrito soprattutto quando si trova davanti alla porta.

E’ evidente che manca un po’ di qualità e che se l’Udinese rimpiange ad ogni intervista Thauvin, a Verona possiamo rimpiangere a maggior ragione uno come Tengstedt, ma detto questo, sottoporta bisogna arrivarci con più cattiveria, non possono passare dei traversoni nell’area piccola degli avversari e non c’è nessuno dei nostri che “aggredisce” la porta, prima palo, secondo palo, dove volete.

La sintesi della gara con la Roma è semplicissima. Il Verona ha fatto un errore sul gol, ha sbagliato gol fatti. Tutti a dire che Sarr era in fuorigioco: avesse segnato avrebbe costretto a disegnare le linee al Var e non so se era proprio in fuorigioco. L’impressione, francamente, è che non lo fosse.

Ora arriva il Cagliari: non è da dentro o fuori, per carità, ma chiudiamo la pratica e finiamo il calvario. Poi sarà il tempo di godersela, Adesso ancora no.