IL PAGELLONE DI ROMA-VERONA | Mosquera ora ci crede, Bradaric certezza. Difesa, errore decisivo

MONTIPO’ 6 Qualcuno dice poco attento sul gol, ma io non sono d’accordissimo, è chiamato a una sola parata in tutta la partita, sul bel sinistro da fuori di Soulé, che il portiere gialloblù respinge distendendosi. Il resto è davvero ordinaria amministrazione
GHILARDI 6 Sarebbe stata una partita perfetta senza quell’errore determinante dopo appena quattro minuti. L’indecisione, in compartecipazione con Coppola e Valentini, è troppo pesante per passare inosservata. Di lì in poi, però non sbaglia più nulla e oltre a difendere bene si sgancia anche in avanti con personalità. Peccato, perché sarebbe stata l’ennesima prestazione senza macchia.
COPPOLA 6 Per lui vale lo stesso identico discorso fatto per Ghilardi. Ottima partita, macchiata da un errore che fortunatamente ci ricorda di un Verona che non c’è più. Shomurodov segna a sua insaputa.
VALENTINI 6 Il gol della Roma nasce dalla sua indecisione su Soulé. Si fa saltare con troppa facilità, quasi senza opporre resistenza e quando il fantasista parte, è impossibile fermarlo. Ma come i compagni di reparto, sbaglia davvero solo quello. Ecco, forse un’ingenuità sul fallo di mano che gli costa il cartellino giallo e in qualche modo questo lo condiziona.
FRESE s.v. (dall’80°)
TCHATCHOUA 6 I cavalli del motore li conosciamo. Nelle ultime partite l’ho un po’ bastonato per i cross calciati un po’ a caso. A Roma un po’ meglio, perché le palle che mette dentro sono tutte (o quasi) pensate ed eseguite bene. Quando punta Angelino lo mette in difficoltà. Ecco, forse avrebbe dovuto credere un po’ di più nelle sue potenzialità, perché avrebbe avuto ragione.
DUDA 6 E’ sempre lui, anche quando non è la miglior versione di sé. Gestisce la manovra gialloblù e fa viaggiare tanti palloni. Certo, la qualità della Roma si sente, ma sapete bene quale sia il suo temperamento, paura mai avuta. Tanta pressione nella ripresa, tanta possibilità di orchestrare, non sempre sfruttata al meglio, anche per stanchezza. Giusto chiamarlo in panchina, pensando alla sfida di lunedì prossimo contro il Cagliari.
LIVRAMENTO s.v. (dall’80°)
DAWIDOWICZ 6 Questa volta non ha solo il compito di piazzarsi davanti alla difesa, ma quando Zanetti decide di mischiare le carte, si piazza come centrale in una difesa a quattro. Non appariscente, ma comunque prezioso, come l’ultimo Pawel chi ha abituati. Fa le cose giuste, senza voler strafare e come sempre ci mette fisicità e cuore.
SERDAR 5.5 (dal 58°) Mezzo passo indietro rispetto al Genoa. Ma lo trovo assolutamente fisiologico dopo un infortunio come il suo.
BRADARIC 6.5 Ormai non più una novità. Questo ragazzo è diventato una sicurezza, tecnica e tattica. Interpreta il ruolo sempre meglio e comincia a esprimersi bene anche in fase difensiva. Gioca anche un bel calcio, piacevole da vedere, molto di prima, senza tanti ghirigori. Cross buoni, ma sempre migliorabili, soprattutto nei momenti caldi della partita. Lì serve un pizzico più di lucidità.
BERNEDE 6.5 Come già capitato in passato, parte un po’ timidino, ma col passare dei minuti si scrolla di dosso l’emozione dell’Olimpico e inizia a giocare il calcio che sa. Pochi tocchi, giocate in verticale, pochi fronzoli. Bellissima un’imbeccata nello spazio per Bradaric, che si fa trovare pronto. Non tiene tanto il pallone tra i i piedi, ma quel poco basta.
SUSLOV 5.5 (dal 58°) Entra con tanta voglia, ma con poca lucidità. La voglia di strafare lo limita.
SARR 6 Il primo tempo, sono onesto, mi ha fatto un po’ arrabbiare. Perché a sprazzi ho rivisto il Sarr un po’ indolente del quale farei volentieri a meno. Nella ripresa, però, l’impatto è diverso e anche la crescita fisica è evidente. Di pari passo col calo di Mosquera. Tocca tanti palloni, smista e questo lo porta un po’ troppo lontano dalla porta. Ma l’impegno, se non altro nella seconda metà della gara, non è mancato.
MOSQUERA 6.5 Come Bradaric, lui è uno di quelli che ha avuto un’evoluzione pazzesca, e non uso la parola crescita per evidenti storici motivi. Se cuore e orgoglio glieli abbiamo sempre riconosciuti, ora anche tecnicamente sembra veramente un giocatore. Le migliori occasioni del Verona hanno tutte il suo marchio. Attacca la profondità, si abbassa a cercare palloni, aiuta la squadra, sgomita e si prende tantissime scarpate. Gli manca solo il gol, che non è poco, ma a uno così, cosa vuoi dirgli?
NIASSE s.v. (dal 76°)
ALL. ZANETTI 6 Perde una partita che non merita di perdere. Perché la Roma è tutta in quel gol che Shomurodov senza quasi a sua insaputa, sfruttando al massimo l’unica indecisione della difesa gialloblù. I suoi giocano senza alcun timore reverenziale, dovendo fare i conti anche con un arbitraggio quantomeno sui generis. Giusto mandare in campo i ragazzi che in questi due mesi da armata Brancaleone si sono trasformati in squadra. Bravo lui a dare poi minutaggio a chi doveva essere determinante in stagione, ma magari lo sarà in quest’ultimo sprint. Sperando di non trovarci più sulla strada Pairetto.
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