IL PAGELLONE DI VERONA-GENOA | La difesa ora è una garanzia, Dawi muro. Kastanos spreca

MONTIPO’ 6 Un tiro, ma cosa dico un tiro, una carezza di Vitinha, che ci prova da fuori. Il portiere gialloblù, per farlo contento, si accartoccia in maniera plastica ingigantendo l’occasione. Per il resto osserva.
GHILARDI 6.5 Vitinha letteralmente cancellato dal campo. Gli concede solo la carezza a Montipò di cui sopra. Gestisce la pratica senza grandi patemi d’animo, con la classe e la sicurezza che ci sta facendo vedere ultimamente.
COPPOLA 6.5 Vale per lui lo stesso discorso fatto per Ghilardi. Pinamonti è uno di pesa e di carisma, con capacità tecniche importanti. Non si fa intimidire nemmeno per sbaglio e ottiene il massimo risultato col minimo impegno. Sempre pulito negli anticipi, non dà margini di manovra all’attaccante rossoblu.
VALENTINI 6.5 E’ il solito Valentini, di grande personalità e “garra”. Ci tiene sempre a far capire all’avversario che con lui c’è poco da stare allegri. Dalle sue parti c’è Miretti, non pervenuto. Bene anche quando cerca il lancio lungo in avanti, ma non sempre i compagni ne capiscono le intenzioni.
TCHATCHOUA 5.5 Primo tempo esageratamente compassato, con troppi errori per uno che ha grandi potenzialità come lui. Tanti cross comodi, sbagliati inspiegabilmente, ai limiti del fastidio. Cresce un po’ nella ripresa e i palloni messi dentro sembrano più centrati, diciamo così, anche se la sensazione è che potrebbe sempre fare qualcosa di più. Per me, in questa parte di campionato, una delusione.
DAWIDOWICZ 6.5 A un certo punto sembra il padrone incontrastato del centrocampo, con tutti i limiti tecnici che conosciamo bene. Ma lo sappiamo che ha cuore grande e piedi un po’ più piccoli. Davanti alla difesa sta dando il meglio, ma la sensazione è che non sia una questione di ruolo, bensì di testa, che ora gira per il verso giusto. Recupera tanti palloni e sporca innumerevoli palloni del Genoa che, soprattutto nella ripresa, non riesce mai a costruire.
DUDA 6 Un po’ meno preciso del solito, in particolar modo quando è chiamato a fare ciò che gli riesce meglio, ossia costruire gioco. Ma la partita, soprattutto nella prima metà, è molto tattica, spesso spezzettata dal mediocre arbitro Marchetti, che non aiuta le squadre a trovare il ritmo. Nei secondi quarantacinque minuti sembra essere più a suo agio e gestisce i palloni con più sapienza.
BRADARIC 6 + E se Tchatchoua è una delusione (personale) il mancino, invece, il suo lo fa sempre, abbondantemente. Tecnicamente ha qualità tecniche sicuramente migliori rispetto a Jackson, ma è nell’attenzione, anche nei piccoli dettagli, che si fa preferire. Vero, anche lui ogni tanto bisticcia col pallone, ma succede meno frequentemente rispetto a Tchatchoua. Mantiene sempre le prestazioni ben sopra la sufficienza.
FRESE 6 (dal 37° s.t.) Entra attento e con la spinta giusta.
BERNEDE 6 + Conferma il buon momento cominciato a Torino e la posizione di campo che gli ha trovato Zanetti sembra adatta alle sue qualità. Che sono tante, soprattutto a livello tecnico. Fa un bel lavoro nel recupero dei palloni, che impreziosisce con giocate belle da vedere. Sempre nel vivo dell’azione, è bravo a raccordare centrocampo ad attacco.
KASTANOS 5.5 (dal 20° s.t.) Ennesima occasione sprecata per il cipriota che sbaglia spesso valutazione nelle giocate.
SARR 6 - Qualcosa meno rispetto alla trasferta contro il Torino, ma se non altro non c’è un passo indietro per quello che riguarda impegno e applicazione. Non male l’intesa con Mosquera, i due si cercano anche se non sempre si trovano. Poco produttivo sotto porta, vero, ma aiuta la squadra a contenere gli avversari. Probabilmente un problema fisico gli impone di non rischiare e così Zanetti lo lascia negli spogliatoi dopo l’intervallo.
LIVRAMENTO 6 (dal 1° s.t.) Più verve rispetto a Sarr, per quanto sia un po’ arruffone. Ma si vede che riesce a tenere in apprensione la difesa del Genoa. Spinge gli avversari a sbagliare, ma gli manca l’ultima zampata.
MOSQUERA 6 + Il colombiano ha grande cuore, ma qualità tecniche sulle quali deve ancora lavorare tantissimo. Il lavoro che fa è davvero da applausi per sacrificio e voglia di andare oltre i propri limiti, ma quando è il momento di fare male, si perde. Si crea una buona occasione nel primo tempo, ma il tiro è debole. Nella ripresa avrebbe sulla testa il pallone del vantaggio gialloblù, a pochi passi da Leali, ma lo cicca malamente. Insomma, il ragazzo c’è, ma potrebbe fare meglio.
SERDAR 6 (dal 37° s.t.) Buone indicazioni, soprattutto fisicamente.
ALL. ZANETTI 6.5 Primo tempo molto tattico, con le due formazioni che si guardano in cagnesco, si annusano, ma non si addentano. In questo la sua squadra è brava a non esagerare e a mantenere le posizioni. Nella ripresa è un monologo del Verona, che lascia al Genoa solo le briciole. I gialloblù comandano, creano, ma sciupano troppo. Detto questo, la squadra ha trovato finalmente continuità, anche di risultati (questo il quarto utile di fila). E ancora una Montipò non ha preso gol. Sono piccoli passi, ma il traguardo è davvero lì, a un passo.
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