Hellas Verona di Gianluca Vighini , 23/02/2025 22:56

VIGHINI | Maledetta sofferenza che non cambierei con niente al mondo

Una divinità dell’Olimpo
Una divinità dell'Olimpo

A volte mi chiedo chi me lo fa fare. Perché qualche dio ci ha fatto diventare tifosi dell'Hellas Verona? Un po' me lo immagino quella simpatica divinità, lassù nell'Olimpo. Sicuramente è uno che non disdegna la birra, che ama vivere, che ama fare gli scherzi, che si stanca davanti alla grigia tristezza dell'essere normali. Un mattacchione insomma. E' lui che decide se siamo degni di sopportare tutto questo. Un giorno campioni, un giorno all'inferno, un giorno sparring partner, un giorno protagonisti, un giorno brocchi, un giorno eroi. Oggi ha deciso che dovevamo essere eroi. Ha deciso con la solita perversione sadica che il destino si sarebbe compiuto al minuto 95, giusto per mettere altra sofferenza alle nostre misere vite. E ha deciso che sarebbe stato il signor Bernede il nostro traghettatore verso la felicità. Non senza aver creato una giusta ambientazione, stile Squid Game. E quindi ricapitolando. Passaggio di proprietà capace di creare aspettativa e illusioni. Infortuni in serie degli uomini migliori, mercato della suddetta nuova proprietà volto a cedere e fare cassa, umore al minimo termine, ennesima goleada con l'Atalanta, sconfitta immeritata a San Siro. E gara con la Fiorentina arrabbiata e umiliata dopo Como, terza gara impossibile di un ciclo di ferro. Insomma, aspettative azzerate, morale sotto i tacchi, gufi volteggianti sul Bentegodi pronti a starnazzare (credo però siano le anatre che starnazzano), il loro pessimismo su Zanetti e i suoi ragazzi. Ed ecco invece che il mondo si capovolge, altrimenti non sarebbe così fantastico continuare a urlare, ad arrabbiarci, a sanguinare come cinghiali feriti per questa squadra così malmessa, ma così meravigliosamente matta che non puoi non amarla. E quindi, considerazione finale. Non cambierei tutto questo con niente al mondo. E potrei persino ringraziare quel dio dell'Olimpo che si diverte a giocare con noi, Se non fosse che stasera anche lui sarà in qualche pub a festeggiare con la sua pinta di birra. O forse due...