Hellas Verona di Giovanni Vitacchio , 23/02/2025 16:15

IL PAGELLONE DI VERONA-FIORENTINA: San Bernede, Valentini che classe, Suslov tarantolato

Il pagellone di Giovanni Vitacchio per TgGialloblu
Il pagellone di Giovanni Vitacchio per TgGialloblu

MONTIPO’ 6 Subito bene su Kean che di testa prova a sorprenderlo ma lui risponde presente. Un altro paio di interventi di normale amministrazione, poi rimane a osservare lo sviluppo della partita, attento quando serve, anche nell’accorciare sugli attaccanti della Fiorentina che si vede arrivare incontro.

DAWIDOWICZ 7 E’ una di quelle partite in cui serve quello che ha dentro questo giocatore: l’ardore, non la bellezza. Vero, non sempre lo ha usato quest’anno, ma contro la Fiorentina torna il lottatore del quale ci siamo innamorati, al di là dei suoi limiti tecnici. Combatte, picchia, alza la voce, usa la malizia quando serve. E di testa è insuperabile. Pensate un po’, sfiora addirittura il gol con una zuccata, ma il pallone esce di poco.

COPPOLA 7 Il pericolo numero uno della Fiorentina è affar suo. Il duello con Kean è, inevitabilmente, molto fisico. Coppolone riesce nella cosa più difficile, far giocare l’attaccante viola solo ed esclusivamente spalle alla porta, senza mai fargli vedere Montipò. Gli sta appiccicato manco fosse Margot Robbie e questa cosa Kean la soffre tantissimo, lo fa innervosire e gli fa sprecare energie a protestare con Di Bello. Bravo, palla a terra e palla in aria.

VALENTINI 7.5 Che classe, che qualità. Bastano dieci secondi per capire di che pasta sia fatto l’argentino, che gioca con una personalità pazzesca, davanti alla “sua” Fiorentina. Passano da lui i palloni quando il Verona deve costruire da dietro e con quel sinistro dipinge calcio, così come Tintoretto disegnava con spaventosa dovizia di particolari. Ha senso della posizione e raramente Zaniolo riesce ad andargli via. Temperamento da leader, quello che manca a questa difesa. C’è un solo un difetto: è un prestito secco, ma godiamocelo fino all’ultimo secondo.

FARAONI 6.5 Sprazzi del vecchio capitano che tanto ci ha fatto divertire un paio d’anni fa. Nonostante l’emozione per una maglia da titolare che mancava da un’era geologica, entra subito nel match con grande attenzione e quel suo marchio di fabbrica che lo ha sempre portato a fare bene nella metà campo avversaria. Tanti bei cross. Ci arrivasse qualcuno che lì in mezzo dovrebbe esserci…

OYEGOKE 6 (dal 32° s.t.) Lotta coi compagni.

DUDA 7 E’ sempre così, quando non c’è senti terribilmente la sua mancanza. E quando è in campo magari non lo vedi tanto, ma poi ci pensi ed è sempre dentro alle cose più importanti che fa questa squadra. Perché c’è lui che azzecca il primo guizzo che porterà poi al gol. E’ il nostro vero leader, per presenza, ignoranza calcistica e capacità di stabilire la velocità della manovra. Gli perdoniamo anche l’ennesimo cartellino. Questo è dura, prendere o lasciare. E io prendo.

NIASSE 6.5 Il buongiorno non era stato dei migliori, ma già dalla partita col Milan aveva fatto vedere di poterci stare in questa squadra. E contro la Fiorentina ha confermato questa cosa. Il passo, ormai lo sappiamo, è quello, compassato, non certo da centometrista. Ma la presenza là in mezzo è quello che fa la differenza. Recupera tantissimi palloni e quando il Verona si rende conto di poter fare qualcosa di più, di poterla vincere, alza i giri, va a pressare alto e questo manda in confusione gli avversari. Fino al fischio finale rimane attaccato con le unghie al campo.

TCHATCHOUA 6.5 C’è Dodo dalla sua parte e il confronto non può non giocarsi tutto sulla velocità. Il nostro Jack la porta a casa. Paradossalmente è più Zaniolo, che ha grande qualità, a impensierirlo il giusto. Non difende e basta chiaramente, perché ha grande forza per attaccare. Tanti, tantissimi crossi. Ma un paio potenzialmente letali, sbagliati di pochi centimetri. Destra o sinistra, comunque, per lui poco cambia.

SUSLOV 7.5 Un primo tempo di grande corsa, manco fosse Forrest Gump, ma un po’ fine a se stessa. Si sbatte, ma incide poco, a volte un suo grande limite. Ma la ripresa è qualcosa di clamoroso. Diventa padrone del campo, un veleno gialloblù per il quale i viola non hanno alcun antidoto. E’ dappertutto e questa volta la corsa è utile, perché spezza il gioco e lo porta dalla parte del Verona. La cosa che sorprende è che invece di finire in calando, finisce in crescita. Mostruoso.

LIVRAMENTO 5 Una sola fiammata, a inizio ripresa, è un po’ troppo poco per l’attaccante gialloblù che non riesce mai a entrare in partita. Problematico il dialogo con Sarr che, dal canto suo, accentra quasi tutti i palloni che arrivano in attacco. Ha un bello spunto al decimo della ripresa, ma gli manca fortuna.

BERNEDE 8 (dal 25° s.t.) Ma cosa vogliamo dirgli? Segna il gol dei una vittoria importantissima, vitale. E non un gol banale, perché se lo va a prendere, con la grinta, per poi finalizzarlo con qualità. San Bernede, sempre sia lodato

SARR 6 Al netto di qualche finezza che si deve dimenticare, tacchi, finte e velleità inutili, lotta con piglio su ogni pallone. Si abbassa spesso per liberarsi dalla marcatura dei difensori viola. Manovra tanto, ha qualità per farlo. Il vero problema è la mancanza di una sponda (Tengstedt, ti prego, torna presto) che lo aiuti ad avvicinarsi alla porta. Un applauso in più anche per l’aiuto che dà alla squadra in fase di copertura

MOSQUERA 6 (dal 32° s.t.) Ci mette la solita grinta.

ALL. ZANETTI 8 Sceglie la vecchia guardia, Dawidowicz e Faraoni e gli dice non bene, benissimo. Il suo Verona parte con andamento lento, calcolato, direi. Il primo tempo è equilibrato. La ripresa non dico sia un monologo gialloblù, ma si capisce se c’è qualcuno che deve vincere, è il Verona. Azzecca i cambi, perché a deciderla è proprio Bernede, con grande freddezza. Ora sono 26 punti. Stando larghi, ne mancano 14 alla salvezza. Dove sono tutti quelli che continuano a dire di mandare via l’allenatore a calci nel culo? Ci andate allo stadio o guardato dal divano? Chiedo per un amico.

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