Hellas Verona di Gianluca Vighini , 08/02/2025 20:10

VIGHINI | Trasparenza e verità: adesso gli americani devono dirci tutto

Setti
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Il momento è questo. Infortuni a catena, giocatori chiave che mancano, mercato gravemente insufficiente. Aggiungeteci l’afflosciamento generale per l’inazione della nuova proprietà e le inopportune dichiarazioni di Setti al sito laziale per completare il quadro.

La situazione è delicata, una squadra è figlia di equilibri precari, il Verona di gennaio ha perso quelle poche certezze che aveva ed ora è una squadra che cerca un’altra volta se stessa. Se ci fa stare bene urliamo pure vergogna, ma questo non aggiunge nulla di costruttivo all’analisi. Si è stata una gara vergognosa, non è che serva un genio per capirlo, ma bisognerebbe invece cercare di capire perché.

Il Verona è uscito indebolito dal mercato di gennaio. Perdendo Serdar e Tengstedt la cessione di Belahyane doveva essere almeno differita a giugno. Il minimo, ma proprio il minimo che ci si poteva aspettare da una nuova proprietà. Non solo è partito Belahyane (faccio notare che non era una riserva ma alla prova dei fatti un titolarissimo) ma la proprietà ha chiesto anche un’altra cessione. E così è partito Dani Silva. Significa aver smantellato un reparto. Certo sono arrivati Niasse e Bernede. Entrambi in campo per necessità contro l’Atalanta che lì in mezzo è capace di triturare chiunque. Le alternative potevano essere: Dawidowicz (cioè Dawidowicz, non Tardelli) e/o Kastanos.

Questioni di lana caprina insomma. Piuttosto c’è da rimboccarsi le maniche perchè senza i suoi leader (Serdar è un leader tecnico, Tengestdet l’uomo di maggiore qualità, Duda resta imprescindibile come unico leader morale) bisogna cercare di nuovo di riannodare i fili. Non si può nemmeno mettere la croce addosso ai due nuovi arrivati. Qualcuno dirà che è colpa di Zanetti, una vecchia litania che fa finta di niente quando la squadra pareggia a Venezia dominando la partita e vince a Monza e riemerge quando le cose vanno male come oggi.

La grande responsabilità è della nuova proprietà. Che ha accettato che sia la vecchia proprietà (Setti) a fare il mercato senza prevedere un minimo di investimento. Che non ha fatto chiarezza, che ha lasciato che un’intervista improvvida alimentasse dubbi e misteri addirittura sulla veridicità della cessione.

Solo una grande azione di chiarezza e trasparenza nella (speriamo) prossima conferenza stampa che dovrebbe essere convocata potrebbe segnare l’inizio della nuova era americana. Trasparenza e verità. Sul ruolo di Setti, sui mancati investimenti di gennaio, sul bilancio, sui programmi futuri. La salvezza arriverà di conseguenza.