Hellas Verona di GIANLUCA VIGHINI , 04/02/2025 8:55

DOPO IL MERCATO | Abbiamo scoperto l'America. E non è stato per niente bello

La bandiera degli Stati Uniti
La bandiera degli Stati Uniti

Abbiamo scoperto che l'America non è così bella come pensavamo. Anzi fa quasi schifo. Non avevamo aspettative alte. Solo di migliorare un po'. Un pochino. Appena appena. Mica si trattava di sognare gli Hartono che sono sbarcati a Como con un progetto faraonico… (sessanta milioni di euro spesi al mercato di gennaio, un progetto che porterà il Como tra le quattro cinque squadre italiane nel giro di qualche anno). Molto più umilmente speravamo di poter tenere Belahyane fino a giugno, pensavamo che potessimo pagare un ingaggio appena superiore ad un esterno sinistro, che si potesse affrontare l'emergenza infortuni con un extra budget di un paio di milioni di euro. Invece ancora una volta, come prima, come nella peggiore edizione di Setti, il Verona ha  venduto, poi venduto, poi venduto e infine pensato ad acquistare qualche giocatore con le solite formule che conosciamo benissimo e variano da prestito secco, prestito con opzione di riscatto, prestito con riscatto obbligatorio. 

Vuol dire, in pratica, zero investimenti, tanti incassi. Al netto dei bonus almeno 14 milioni. Il Verona che si presenta dopo questo mercato è un Verona indebolito. Belahyane era ormai una certezza, viene sostituito da due giocatori che sono scommessone da vincere. In questa situazione, con Serdar fuori per almeno un mese e con Tengstedt rotto, s'è pensato anche di cedere Dani Silva. Il più sacrificabile probabilmente visto che gli altri due che avevano mercato erano Suslov e Tchatchoua. A Sogliano, mandato in guerra con i soliti stuzzicadenti, è stato chiesto di fare re Salomone: quale figlio vuoi sacrificare?  

Dietro è arrivato Valentini (dieci mesi che non gioca…), bella idea di mercato, centrale di piede mancino, prestito secco. Servirà un mesetto per metterlo in campo. Oyegoke rafforza la destra, dove però c'erano già Tchatchoua e dove è rimasto Faraoni a scadenza. A sinistra abbiamo Lazovic, ragazzo d'oro, e Bradaric. Serviva come il pane un vero esterno, Biraghi era una bella idea, ma il mercato dice che i mancini sono merce rara e vanno pagati (vedi Dorgu del Lecce…). Davanti non è arrivato niente. Sul conto è arrivato un centrale danese del 2006, quindi buono per la Primavera, almeno per il momento. E' rimasta inalterata anche la situazione rinnovi. Sempre una potenziale bomba in uno spogliatoio come il nostro. Sogliano al solito ha fatto il massimo ma non puoi andare in gioielleria e pagare con le noccioline. Mi pare evidente. 

Al netto di tutte queste considerazioni, capirete che servirà un altro gigantesco miracolo per arrivare alla salvezza. Zanetti ne ha già fatto uno fino ad oggi portando 23 punti in 23 partite, adesso dovrà superarsi. E Sogliano dovrà dargli una grande mano nello spogliatoio, supportandolo come solo lui sa fare. Dobbiamo unirci a loro due perchè altro non si può fare. 

Mentre rimane il mistero di cosa abbia spinto la Presidio Investors ad acquistare il Verona. In attesa di conoscere le loro intenzioni anticipiamo le domande  che vorremmo fargli, un giorno, quando si degneranno di convocare una conferenza stampa, così si preparano meglio: 1) Perché non avete previsto un investimento anche minimo a gennaio? 2) Avete delle clausole contrattuali con Setti che davano a lui il compito di sanare il bilancio? 3) Avete calcolato il rischio e l'enorme svalutazione che avrebbe il club e la squadra in caso di retrocessione? 4) Qual è il vostro business plan, come pensate di poter incrementare il valore del Verona? 5) In questo business plan è contemplato l'affare di uno stadio nuovo a Verona? 6) In questo stadio pensate di ospitarci un Verona che giochi contro la Juve, l'Inter, la Roma, la Lazio, il Napoli o che giochi contro la Feralpi Salò, il Lecco, il Cittadella, il Sud Tirol? Fatecelo sapere. In fretta. Grazie.