TOP & FLOP | Faraoni torna in copertina, Conceicao subito ridimensionato

Carnesecchi blinda la porta dell’Atalanta e si candida a portiere dell’anno. Vlasic e Saelemaekers, ri-scoperte di Torino e Roma. Darmian e Zortea, quando i gol pesanti arrivano dai difensori. Tremolada, giornata da incubo: come scontentare entrambe le squadre nella stessa partita. L’Empoli crolla, più colpa di D’Aversa o della società? Conceicao, Koopmeiners e Balotelli i flop della settimana.
TOP
CARNESECCHI. Non per il dato complessivo, l’Atalanta prende di media più di un gol a partita, ma per quanto sta parando e per come è diventato determinante in una squadra in cui il portiere finora, è sempre arrivato dopo gli attaccanti, i centrocampisti e anche i difensori. Da qualche settimana ha alzato il livello, compiendo interventi prodigiosi e blindando la porta di una Dea non pù scintillante come prima di Natale. In questo momento forse il miglior portiere italiano
VLASIC. Un gol spettacolare nel derby per riprendersi il Toro e conquistare Vanoli, che sinora più che al centro del progetto tecnico (dov’era con Juric) lo vedeva come un equivoco tattico. Abbassato sulla linea dei centrocampisti, e recuperata un po’ di gamba, è tornato a mettere qualità nel gioco granata.
DARMIAN. Alternativa di Dumfries o braccetto nei tre dietro, è uno degli insostituibili di Inzaghi, che per lui sacrifica anche un campione del mondo come Pavard. A 35 anni sta vivendo una seconda giovinezza: già 22 partite in stagione tra campionato e coppe varie, con 2 gol e 2 assist all’attivo.
SAELEMAEKERS. Eterno sottovalutato, scaricato due volte dal Milan: al Bologna nel campionato scorso e alla Roma dopo due partite in questa stagione. Risultato: 4 gol e 3 assist nel Bologna di Motta che ha conquistato la Champions e già 4 gol e 2 assist (tutti concentrati nelle ultime sei partite…) nella Roma di Ranieri dove è diventato un titolarissimo. Pensando alla resa in termini di bonus e prestazioni di Chukwueze negli ultimi due anni, c’è da chiedersi se al Milan convenga ancora fidarsi degli algoritmi.
ZORTEA. Con la complicità di mezzo Milan, per carità (da Fofana agli altri che si sono mandati a quel paese a centrocampo senza rientrare, al paperone finale di Maignan), ma il ragazzo è già al 4° gol stagionale (tutti decisivi per la conquista di punti) e come Piccoli, forse, dopo tanto girare, ha trovato nel Cagliari la squadra giusta, che gli ha dato fiducia e una maglia da titolare.
FLOP
CONCEICAO. L’euforia (decisamente eccessiva) della Supercoppa vinta in Arabia si è dissolta nel secondo tempo col Cagliari (1-1 in casa!), dove sono riemersi tutti quei difetti del Milan di Fonseca che nemmeno Mandrake poteva cancellare in pochi giorni. Il balletto con tanto di sigaro in spogliatoio post-Inter, a richiamare una precedente vittoria ottenuta ai tempi del Porto, la smargiassata (del tutto evitabile) dell’anno.
KOOPMEINERS. L’allenatore lo ha voluto a tutti costi, aspettandolo fino alle ultime ore di mercato. La Juve lo ha preso pagando quello che volevano a Bergamo, mettendolo al centro del progetto. Ma a distanza di pochi mesi il vero affare pare averlo fatto proprio l’Atalanta che lo ha ceduto a oltre 50 milioni di euro. Del tuttocampista che piaceva a mezza Europa, l’uomo da 22 gol e 9 assist nelle ultime due stagioni in Italia non c’è più traccia: manca in zona gol, va poco alla conclusione, spesso non arriva neanche a provare l’ultimo passaggio, girando a vuoto per il campo. Uno dei misteri (non l’unico, ma forse il più clamoroso) della Juve targata Motta.
TREMOLADA. Come un arbitro può, nella stessa partita, scontentare entrambe le squadre con una serie di errori figli di una serata che non può passare inosservata. Dall’entrata di Gigot che ha “rotto” Paz (palla, ok… ma esiste una regola che dice che se l’intervento mette a rischio l’incolumità dell’avversario va sempre sanzionato), al mancato, clamoroso, secondo giallo a Luca Pellegrini per una trattenuta evidente e pure sanzionata dall’arbitro, al placcaggio stile rugby di Rovella nei confronti di un avversario per fermare il gioco, fino all’espulsione di Tchaouna per un secondo giallo inesistente. La mediocrità, soprattutto quella degli arbitri, rovina i campionati.
EMPOLI. E’ nel pieno di una crisi che non sembra solo tecnica. D’Aversa ci sta mettendo del suo: un punto nelle ultime cinque partite con scelte discutibili, come quella di escludere contro il Lecce il portiere Vasquez, uno dei principali artefici dei 20 punti in classifica, o la riconvocazione di Fazzini, al centro del mercato. Ma anche la società pare più concentrata sul mercato in uscita (Fazzini, Anjorin, lo stesso Vasquez) che su altro.
BALOTELLI. Era stato annunciato con squilli di tromba, come l’uomo che avrebbe aiutato il Genoa a rincorrere la salvezza, l’attaccante che mancava… In tre mesi sette presenze per complessivi 56 minuti giocati (cinquantasei) e due cartellini gialli (il primo dopo 10’) come unica voce all’attivo che lo hanno di fatto relegato a semplice spettatore. I risultati, intanto, danno ragione a Vieira (che non lo faceva giocare anche a Nizza).