Zigoni: "Verona, il Bentegodi, la mia gente, la mia anima: mi hanno fatto sentire un dio"

"Bella Roma, bella. Ho lasciato un pezzo di cuore. E l'altro pezzo? Verona, che domande! Verona, il Verona, il Bentegodi, la mia gente, la mia anima. Mi sono trovato bene, mi hanno fatto sentire un dio. Forse, anzi senza forse, ero il dio del calcio. Facevano gli striscioni: "Dio Zigoni aiutaci tu". Potevo permettermi di essere me stesso. I tifosi mi adoravano e dicevano: tu puoi fare tutto quello che vuoi, tu sei Zigo. E io facevo quello che sentivo. E vincevo le partite da solo. La Fatal Verona del Milan è roba mia, il 5-3, quella partita l'ho vinta da solo. Poi mi è dispiaciuto...". Lo ha detto, a SportWeek, Gianfranco Zigoni.
La pistola? Tutto regolare, avevo il porto d'armi. Ho sparato a qualche lampione, cazzate. Cose assurde, la verità era che mi annoiavo. La pelliccia? Era di lupo, me l'aveva regalata una signora. Non l'avrei mai comprata perché io amo gli animali. Una domenica l'allenatore Valcareggi mi dice: "Zigo, oggi vai in panchina". "E perché?", dico io. "Perché sì, domenica non sei andato bene". "Ok ok, d'accordo, tu sei l'allenatore". Faccio una scommessa con i miei compagni: 50 mila lire se vado in panchina con pelliccia e cappello da cowboy. Ho vinto la scommessa" ha concluso Zigoni.