TOP & FLOP. Zanetti, Juric, Fabregas: tutti dietro la lavagna...

Verona, troppo brutto per essere vero; ma già col Lecce Zanetti e la squadra devono cambiare registro. Inter-Juve flop difese, ma che bello finalmente avere un big match che finisce con tanti gol e tante emozioni. Pedro, il segreto della Lazio bella e vincente del sempre più sorprendente mister Baroni. E infine le 400 di Gasp con la Dea, che quando vuole giocare come sabato sera asfalta chiunque, non solo il Verona. I nostri top e flop della nona giornata.
TOP
GASPERINI. In una frase la mentalità vincente che ha trasferito negli anni ai suoi giocatori: “Mai ho preparato una partita pensando di fare 0-0. Il gol è sempre stato il centro del mio progetto di gioco”. La sera dei 6 al Verona è quella della 400/esima con la Dea, due numeri: 207 vittorie, 94 pareggi, 99 sconfitte, il 75% di risultati positivi, in media una sconfitta ogni 4 partite, 1,9 gol fatti (oltre 770), 1,2 gol subiti. Numeri (soprattutto perché fatti nell’Atalanta) che ne fanno uno dei più grandi allenatori del calcio italiano.
INTER-JUVE. Si potrebbe parlare della difesa di Inzaghi, fatta da tutti nazionali, che ha già preso 13 gol, più della metà di quanti ne ha presi in tutto lo scorso campionato. O la difesa della Juve, che ne ha preso 1 in 8 partite e 4 in 90 minuti. Invece pensiamo quanto fa bene vedere un big match del campionato italiano dove dopo anni non vincono tattiche, strategie o rigorini ma gol, emozioni e spettacolo?
PEDRO. A 37 anni sta vivendo una seconda (o forse una terza) giovinezza. Numeri da sballo dalla panchina: 8 presenze tra campionato ed Europa League, 341 minuti giocati, 4 gol e 2 assist. Uno dei segreti della sempre più concreta Lazio del sempre più soprendente mister Baroni.
RUNAJC. Che l’Udinese non fosse da salvezza lo si era capito, ma che dopo un quarto di campionato fosse al pari dell’Atalanta, a un punto dalla Juve e due dall’Inter (terza e seconda in classifica) ce ne passa. Sta sfruttando molto bene le caratteristiche di una rosa non profondissima ma che lascia ampia libertà di manovra, soprattutto in attacco, dove il partner di Lucca può essere un fantasista come Thauvin, un ariete come Davis, o due profili giovani di grande qualità come Iker Bravo o Brenner. Gran lavoro.
PALLADINO. E’ esploso nelle partite più difficili. E al Franchi dopo aver ripassato il Milan ha inflitto una durissima punizione anche alla Roma. Italiano e le due finali di Conference sono già dimenticate, Kean sta facendo numeri migliori di Vlahovic, De Gea è un leader, e la viola sembra avere un passo in più rispetto alle ultime pur positive stagioni.
FLOP
ZANETTI E LA SQUADRA. Resettare tutto in poche ore è la priorità. E la classifica permette di gestire un post partita complicato e pesante, non perché si è perso ma per come si è perso. Lecce diventa un crocevia importante, e li serviranno un atteggiamento diverso (anche tattico) e uomini veri in campo. Non la squadra spenta e senz’anima di Bergamo.
JURIC. Il 5-1 di Firenze con tanto di autogol finale di Hummels appena entrato in campo rischia di essere il capolinea di un’avventura mai veramente iniziata. Il cambio di passo non c’è stato e l’allenatore croato non è riuscito a portare il suo calcio (era quasi impossibile in poche giornate e in una situazione complicata come quella ereditata), in una piazza per di più frenetica e inospitale per chiunque dopo l’esonero di un suo figlio prediletto, come De Rossi.
FABREGAS. Con la rosa che ha, con un Nico Paz stratosferico che incanta in ogni partita, con Cutrone che ha già fatto 4 gol e Sergi Roberto in mezzo al campo, è lecito aspettarsi qualcosa in più della stessa classifica del Verona? Probabilmente sì…
DORGU. Una volta esterno alto, una volta laterale nei cinque (o nei quattro), a Napoli terzino. Così Gotti più che aiutarlo a crescere lo sta mettendo in difficoltà. E il Lecce, che già l’anno scorso si è visto scavalcare dal Verona capace di piazzare il colpo Cabal alla Juve per 11 milioni, rischia di vedere sfumata un’importantissima plusvalenza.
GENOA. Dopo i tre gol presi dalla Lazio Gilardino aspetta Balotelli come la panacea di tutti i mali. Auguri…