Il pagellone di Lazio-Verona: Dani-Bela, coppia meraviglia, Tengstedt glaciale. Coppola si perde

MONTIPO’ 6.5 E’ bravo soprattutto sulle conclusioni che partono da lontano. Ma è in un incontro ravvicinato, anzi doppio, che si esalta: prima bene su Dia, un secondo dopo ancora meglio su Nuno Tavares. Ci prova anche Tchaouna, di nuovo da lontano e lui la mette in angolo, ed era tutto tranne che semplice. Un pizzico di incertezza sul secondo gol, ma su questa cosa si può discutere, perché se Coppola non fa quell’errore, parliamo di altro.
DANILIUC 5.5 Inizio shock, con Zaccagni che lo scherza senza nemmeno sudare la maglia. Il passo del fantasista laziale è decisamente diverso e lui può solo rincorrere. Capisce che deve essere più attendista e meno arrembante e da lì in poi prende le misure. Ciò non toglie che non sembra mai troppo sicuro e in area di rigore un paio di brividi ce li ha fatti vivere.
SARR s.v. (dall’89°)
COPPOLA 5 Il peggiore, ahimè, del Verona. Non aiuta Dawidowicz in occasione del vantaggio della Lazio. I gialloblù si rimettono in partita con Tengstedt, ma basta poco per rompere di nuovo il giocattolo. Difende male, troppo male, su Castellanos che subisce un evidente fallo da rigore, ma ciò nonostante segna. Grave errore di posizionamento. Rimane un po’ su quegli episodi, ma prenda questa partita come una lezione. E’ giovane, imparerà senza dubbi.
DAWIDOWICZ 6 Il meno peggio della difesa gialloblù. Anche lui non esaltante sul vantaggio della Lazio, ma mi sembra il meno responsabile. Il suo copione, poi, è tutto sommato sempre lo stesso, grande forza e grande volontà, che devono essere al 200% per andare a riempire i vuoti tecnici.
TCHATCHOUA 6.5 Ho sentito qualche giudizio un po’ troppo severe sul Jackson. Non sono per niente d’accordo, perché è vero che nel primo tempo non può nemmeno prendersi il tempo per grattarsi la testa, tanto vanno veloci Zaccagni e Tavares, ma nella ripresa fa bene. Soprattutto quando Zanetti lo sposta a sinistra. Da lì in avanti la forza fisica fa la differenza e i laziali faticano a capirci qualcosa. Purtroppo non trova in Alidou un supporto adeguato e tante sue giocate evaporano tristemente, non per colpa sua.
BELAHYANE 7.5 Nessuna sorpresa, ormai, per questo furetto che, partita dopo partita, si conferma sempre più pilastro del centrocampo. Tocca un numero sconfinato di palloni e ne perde una cifra irrisoria. Che bravo a impostare, con un paio di imbeccate deliziose, ma che garra quando deve difendere e aiutare i compagni. Si prende anche la soddisfazione di giocate di classe, in uno stadio che non può non averlo notato. Piccolo fenomeno, grande cuore.
DANI SILVA 7 E’ la sua grande occasione e poco importa se arriva per l’infortunio di Duda. Poteva essere l’incognita e invece si dai primi minuti da vedere di meritarla la maglia, eccome. Ottima la coppia in mezzo con Belahyane. E’ bravo a far viaggiare il pallone alla giusta velocità, massimo due tocchi e anche quando il centrocampo della Lazio ci mette i muscoli lui è bravo a sgusciare tra le maglie biancocelesti. Non una riserva, ma un titolare a sua insaputa.
CISSE’ s.v. (dall’89°)
LAZOVIC 6 + Il Verona gioca tanto sulla sua fascia, anche perché a destra le cose per Tchatchoua non sempre così comode. Fisicamente dimostra di stare bene e si vede perché le giocate le ha. Di cross in mezzo ne mette, ma gli attaccanti mancano l’appuntamento col pallone. Non esce così volentieri e la sua faccia non fa nulla per nasconderla sta cosa. Per me aveva ancora qualcosa da spendere.
FARAONI 6 (dal 67°) Guarda un po’ chi si rivede. Forse troppo frettolosamente abbiamo pensato che fosse finito ai margini. Si impegna per far capire che non è così ed entra bene.
HARROUI 6 - Dà sempre la sensazione di poter esplodere da un momento all’altro. E’ carico, si vede, ma la miccia è un po’ bagnata perché è in partita ma non riesce a mettere in mostra tutta la sua qualità. E ne ha tanta. L’intesa con Kastanos non è malvagia, ma hai sempre la sensazione che manchi qualcosa. Forse sono un po’ severo con lui, ma solo perché ha mezzi per fare la differenza.
ALIDOU 5 (dal 67°) Nessun guizzo, tanti errori, pure banali, e un retro passaggio da brividi.
KASTANOS 6 + Un buon primo tempo, di battaglia ma anche di qualità. Quando il Verona riesce a ripartire è sempre bravo a proporsi e fa vedere di avere i tempi giusti per la giocata. La prova del nove ce l’abbiamo col bellissimo assist per Tengstedt che si ritrova da solo davanti a Provedel e non sbaglia. Nella ripresa non riparte con lo stesso piglio, complice anche una botta, ma si vede che è stanco. E infatti Zanetti lo richiama in panchina.
MOSQUERA 5 (dal 53°) Entra con grande voglia di fare, ma le intenzioni rimangono tali. Non ne imbrocca una e anche fisicamente non riesce a fare la differenza.
TENGSTEDT 6.5 Sangue freddo ce n’è? Questo primo tempo è il suo migliore da quando è a Verona e il gol, paradossalmente, è solo un dettaglio. Perché c’è tutto il resto che è bello da vedere: lotta su ogni pallone, fa a sportellate, non tira mai indietro la gamba. Poi la bravura di segnare un gol tutt’altro che facile e che troppe volte in passato abbiamo visto sbagliare. Ma nella ripresa va in difficoltà, ma qui bisogna chiamare in causa Zanetti che lo abbassa troppo, rovinando le sue caratteristiche. Ci prova, ma non gli riesce.
ALL. ZANETTI 5.5 Mica facile fare a meno contemporaneamente di Suslov, Duda, Serdar e Frese. Ma conoscendolo non ne fa un alibi e manda in campo una formazione che ha voglia di fare punti pesanti. Il Verona va sotto, ma si rialza subito ed è tutt’altro che frutto di una casualità. Ma quando le cose sembrano essere in massimo equilibrio, un errore individuale costa la partita. Partita che però lui non gestisce bene coi cambi, anche se anche qui un po’ di sfortuna c’è, visto che Harroui si fa male e anche Kastanos pare acciaccato. Ma la scelta di Mosquera e l’abbassamento di Tengstedt non pagano. Così come Alidou. Ora recuperare le energie (e i giocatori) è fondamentale e il tempo per farlo è poco. Forza.
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