Hellas Verona di Gianluca Vighini , 13/06/2024 8:36

L'ANALISI TATTICA | Ecco come giocherà il Verona di Zanetti

Paolo Zanetti, allenatore del Venezia
Paolo Zanetti

Grande attenzione all'intensità, grande preparazione fisica, costruzione dal basso ma non ossessiva ed esagerata, linea a 4 in difesa, alta e con la ricerca del fuorigioco, uno contro uno a uomo quando si va a prendere palla, ruolo chiave il trequartista, sia in fase di rifinitura, sia in fase difensiva, due punte.

Paolo Zanetti è l'ultima evoluzione del calcio italiano, un allenatore preparato, che studia, che ha un'idea di base ma che che sa adattarsi ai suoi giocatori.

Si parte innanzi tutto dall'allenamento, alto e intenso, che dà poi la preparazione anche mentale alla partita. Zanetti passa per essere un martello, un marines, più vicino a Juric che a Baroni da questo punto di vista. Come Baroni andrà a uomo con i tre giocatori offensivi quando si tratta di riconquistare la palla agli avversari (prima pressione) sia nella formula con il trequartista 1-2 sia in quella con i due esterni e una punta 2-1.

Stessa situazione a centrocampo, nel caso sia saltata la prima pressione degli attaccanti. Anche in questo caso Zanetti va uomo contro uomo cercando di recuperare la palla il prima possibile. In questa fase di palla coperta la linea a quattro dei difensori mantiene alta la linea del fuorigioco. Importanti quindi le letture dei difensori, che se sbagliate portano a pericolose situazioni, difficili poi da rimediare.

Quando riconquista la palla, la squadra di Zanetti cerca immediatamente la verticalità attraverso lo smarcamento preventivo dei due attaccanti, anche qui più vicino a Juric che però sviluppava l'azione con i due trequartisti e con triangoli sulle fasce.

Se è impossibile verticalizzare, Zanetti inizia a costruire l'azione sotto la linea della palla, con la squadra pronta a riorganizzarsi in fretta. 

Per quanto riguarda la costruzione dal basso, Paolo Zanetti cerca di dare un'impronta coraggiosa alla propria formazione. Il portiere deve sempre avere tre alternative quando deve scaricare il pallone: i due centrali difensivi a cui si deve aggiungere il play che deve abbassarsi sulla linea difensiva (come Veloso e Ilic con Juric e Tudor). In questa fase, i due esterni si allargano e offrono altre due alternative al portiere. Se il play non può prendere il pallone, toccherà alle mezzali abbassarsi nella zona della palla e offrire altri appoggi. Solo nel caso tutte queste opzioni fossero precluse, allora si va con la palla lunga per le due punte o per l'attaccante,

Nello sviluppo della manovra si ricercano triangoli a 3/4 giocatori, appunto cercando la verticalità, sempre con la partecipazioni di uno degli esterni e di una delle due punte e di una mezzala (catena di destra o sinistra a seconda di dove si sviluppa l'azione).

Il ruolo più importante è quello del trequartista che deve interpretare al meglio la situazione, giocando tra le linee avversarie, ma con il corpo orientato verso la porta, abile nell'infilarsi negli spazi creati dai due attaccanti.

In sintesi la squadra di Zanetti ha alta intensità, capacità di andare in verticale e negli spazi, triangolazioni e giocate nello stretto. Ma deve stare attenta a non sbagliare nulla nella costruzione dal basso, a tenere legati attacco e centrocampo nell'uno contro uno per non dare spazio agli avversari e infine, come detto, non deve sbagliare letture difensive quando la difesa gioca alta.