Hellas Verona di Redazione , 19/02/2024 20:00

TOP E FLOP | La "perla" di Folorunsho, Faraoni malissimo a Firenze

Folorunsho – foto grigolini da hellasverona it
Folorunsho - foto grigolini da hellasverona it

Dall’Inter che ipoteca il campionato e forse già anche la prossima stagione, all’eccellente lavoro di Baroni che ha risistemato il Verona a tempo di record, mettendo in vetrina un Folorunsho capace di uno dei gol più belli della serie A. In controluce gli ex gialloblù: Ngonge salva Mazzarri a Napoli, Faraoni e Doig affossano Fiorentina e Sassuolo. Top dei flop l’arbitro Di Bello che a distanza di un anno valuta diversamente lo stesso episodio, sempre in favore della Juve. Ecco i nostri migliori e peggiori della giornata.

 

TOP

 

INTER. In una settimana va a +9 dalla Juve, che era un punto avanti solo un mese fa (con tanto di vittoria imbarazzante per differenza di valori con la Salernitana) e forse mette già una seria ipoteca al prossimo campionato piazzando due colpi pesantissimi a parametro zero che rinforzano una rosa già molto forte: Zielinski dal Napoli e Taremi dal Porto (86 gol in 172 partite in Portogallo – in media uno ogni due gare giocate). Un risultato figlio dell’ottimo lavoro di Inzaghi ma anche di una strategia di mercato vincente che nel corso degli anni ha portato a parametro zero giocatori come Chalanoglu, Mkitaryan e De Vrij.

 

FOLORUNSHO. Per un girone è stato solo quantità: un giocatore di gamba, che impressionava per la corsa, ma con poca qualità nell’ultimo passaggio e soprattutto nella conclusione. In questo Verona 2.0 rivoluzionato dal mercato, invece, è completamente trasformato: dal gol di Roma in poi ha messo in fila una serie di prestazioni sempre più importanti, culminate con l’eurogol alla Juve: una perla di rara bellezza per coraggio e gesto tecnico che entra di diritto nella top ten dei migliori gol della stagione.

 

BARONI. A prescindere della sensibilità di ognuno in fatto di scelte, iniziali e a partita in corso, gli va riconosciuto un grande lavoro sulla squadra. Che non era semplice per quello che è successo a ridosso e durante il mercato invernale. Il Verona delle ultime tre partite (Napoli, Monza e Juventus) è una squadra che sa quello che deve fare, corre tanto e gioca bene. In questo momento, al pari dell’Empoli per il filotto di risultati ottenuto con Nicola, la migliore del lotto delle pericolanti, che ormai comprende a pieno titolo anche Lecce e Frosinone. Il prossimo step? Vincere con gli scontri diretti…

 

NGONGE. Per il momento l’unico acquisto azzeccato di un Napoli deludente oltre ogni logica, scivolato a -9 punti dalla zona champions (Bologna e Atalanta) e a -27 dal primo posto. Politano, Raspadori, Simeone gli sono davanti nelle gerarchie di Mazzarri, ma la panchina al tecnico toscano l’ha salvata (almeno per il momento) lui, provocando il pari col Verona e segnando con un movimento da attaccante vero il punto del pareggio contro il Genoa.

 

CAIRO. Per l’intervista in settimana in cui ha replicato al suo allenatore, che come fatto in passato quando arriva febbraio-marzo parla di contratti, di obiettivi, di futuro…, facendo capire con parole molto esplicite che esiste vita anche senza Juric.

 

 

 

FLOP

 

DI BELLO. Non solo per un arbitraggio molto discutibile, a partire dalla gestione delle

ammonizioni (ci sono almeno tre interventi di Danilo su Suslov da cartellino giallo totalmente ignorati), passando poi per la gomitata di Gatti a Folorunsho (rivista solo una volta in tv!!! e con la telecamera più lontana...), che è molto simile al contatto Bastoni-Duda in Inter-Verona. Ma anche perché a distanza di un anno, nella stessa partita, giudica in maniera differente lo stesso episodio sempre in favore della stessa squadra. Per i più curiosi andate a riguardarvi il mani in area di Danilo dello scorso anno e confrontatelo con il mani in area di Tchatchoua di sabato scorso: oggi rigore, ieri no…

 

PINAMONTI. Carnesecchi bravissimo, fuori discussione; ma un attaccante che sbaglia due volte dal dischetto in un minuto è da guiness dei primati (in negativo).

 

FARAONI. Italiano lo rilancia dall’inizio (era finito in panchina dopo le sconfitte con Inter e Lecce) ma l’ex capitano gialloblù conferma le difficoltà della prima parte di stagione. Si fa scappare Cancellieri che poi butta giù in area causando il rigore che costa la vittoria alla Fiorentina. Non bene anche altri ex gialloblù: Doig continua a non incidere a Sassuolo, Djuric a Monza deve ancora segnare, Terracciano ha fatto 3 minuti in 6 partite al Milan ed è fuori dall’errore che ha causato il rigore del 2-2 contro il Bologna, Hien (tre subentri, 48 minuti giocati), non ha ancora scaldato il cuore di Gasperini e ha saltato tre partite per infortunio.

 

PIOLI. Il Monza in questo campionato non aveva mai battuto una grande e non aveva mai fatto 4 gol nella stessa partita. Poi è arrivato Pioli e quella sorta di Milan 2 che ha messo in campo, rinunciando per scelta a troppi titolari e finendo per disorientare la squadra. Poca lucidità anche nei cambi, vista l’uscita di Chukwueze (l’unico che aveva combinato qualcosa) alla fine del primo tempo. Un caso quest’ultimo che ricorda molto la gestione di un altro importante investimento di mercato rossonero, Charles De Ketelaere, che dimenticato il Milan (e Pioli) sta illuminando con le sue giocate l’Atalanta. Succederà la stessa cosa per l’ex Villareal?

 

ALLEGRI. In un mese è passato dai primi cori dello Stadium e il +1 sull’Inter al ritorno di Allegri out (persino a Time Square) e all’attuale -9 dal primo posto con soli due punti conquistati nelle sfide contro Empoli, Udinese e Verona. Un periodo che rimette in discussione il suo futuro alla Juventus.