VIGHINI | Perché spero che Baroni superi la bufera e faccia come Pioli con il Milan

Per me Marco Baroni era l’allenatore giusto per il Verona. Giusto per il momento e per questa fase storica. Baroni non è pubblicizzato, forse non è mediatico e rincorre l’equilibrio come il Dalai Lama. Credo dipenda da questo la principale critica che gli ho mosso: quella di non avere coraggio. L’anno scorso a Lecce ha fatto un miracolo. L’avessero fatto altri allenatori credo che se ne sarebbe parlato per anni. Ha salvato una squadra rabberciata che aveva la metà della qualità del Verona che è arrivato allo spareggio. Verona non era per lui una meta di passaggio come lo è stato per tanti. Ma un punto d’arrivo. Anche questo ha un valore. In molti a giugno la pensavano come me.
Non riesco a capacitarmi dell’involuzione tremenda che ha avuto il suo Verona. Baroni è stato molto più bravo a gestire il difficilissimo momento estivo, che non successivamente quando ha potuto lavorare sulla rosa. Non credo che il suo problema sia stato l’abiurare alla difesa a quattro. Piuttosto credo che non gli sia riuscito l’upgrade verso il bel gioco che avrebbe voluto dare. Questo Verona per tutta una serie di motivi non è una squadra che può giocare bene, se per bene intendiamo un fraseggio con palla a terra e un lungo possesso palla. Ha difensori “primitivi” che non sanno giocare senza avere come riferimento l’uomo, l’avversario diretto. Inutile chiedere diagonali, coperture preventive e altre amenità. Semplicemente non lo sanno fare, forse con la sola eccezione di Hien.
In più ha enormi problemi sulle fasce. Anche qui per motivi diversi. Lazovic e Doig si sono infortunati gravemente e non sono più tornati in forma. Faraoni a destra da tempo ormai non va più. Ci sarebbe Terracciano che però è stato impiegato come jolly, persino come braccetto di sinistra, anche qui per necessità. In questa fase Baroni doveva fregarsene del bel gioco e pensare a fare punti. Ne abbiamo buttati via troppi. Anche se è vero che lo abbiamo fatto con grandi squadre come Atalanta, Napoli e Juventus.
La speranza è che la gara con il Monza, punto più basso del campionato, sia una sorta di elettro shock per una squadra che ha già fagocitato troppi allenatori. Per questo credo che stavolta sia diverso. Baroni ha certamente tante responsabilità, ma alla pari di tanti giocatori che forse hanno creduto di essere diventati grandi campioni in grado di determinare persino i destini dei tecnici a loro non graditi.
La presenza di un ds come Sogliano credo sia una garanzia che certi golpe non si faranno in questo spogliatoio. Vi svelo a tal proposito un retroscena che è caduto in prescrizione. Qualche anno fa, quando Sogliano era a Padova, dopo la sconfitta “ferale” con il Modena, alcuni senatori di quella squadra chiesero la testa di Mandorlini. Anche se la logica avrebbe voluto che Mandorlini venisse esonerato, Sogliano si oppose con forza. Avesse accettato quel “ricatto”, anche solo per una volta, non ci sarebbe stato più nessun argine al volere dei giocatori. E la società si sarebbe consegnata mani e piedi allo spogliatoio. Sogliano tenne botta, il Padova arrivò alla finale dei play-off con Mandorlini, la perse per sfortuna, solo all’ultimo rigore.
Detto questo, spero davvero con tutto il cuore che il Verona e Marco Baroni si risollevino contro il Genoa. Servirebbe una serata come quella del Milan contro il Psg. Anche lì Pioli veniva dato per finito e vicino all’esonero, con ibrahimovic incombente e la squadra allo sbando. Ne è uscita una serata memorabile in cui il Milan ha fatto la più bella partita della stagione. La stessa che servirebbe al Verona per superare questa crisi.