Hellas Verona di Redazione , 30/09/2023 5:30

CANDID CAMERA. Veronello o Bottagisio per il nuovo centro dell'Hellas?

Centro Sportivo Veronello
Centro Sportivo Veronello

“La priorità è il nuovo centro sportivo. Non abbiamo ancora trovato l’area adeguata per le nostre esigenze, nonostante i molti contatti e le ricerche. Speriamo di riuscirci entro il prossimo anno solare. Il centro sportivo è fondamentale”. Anno 2014. Parole e musica di Giovanni Gardini, l’allora direttore generale del Verona. Nove anni, tanti ne sono passati, altri “direttori” si sono succeduti ma del famigerato “nuovo centro sportivo” non c’è traccia.

E sì che c’è stata l’ipotesi del Forte Lugagnano, che però nulla ha portato se non un finale a stracci fra l’ex Sindaco Tosi e Maurizio Setti, con versioni contrastanti sull’area. Dove sta la verità? Poco importa, se non che oggi il Verona non possiede un centro sportivo di proprietà. Questo è sempre stato uno dei dogmi di Setti, un caposaldo fin dal suo arrivo qui (anno 2012). Lo stadio, certo, ma prima di tutto il pallino è sempre stato un luogo dove raggruppare la Prima Squadra e tutto il Settore Giovanile per far nascere e crescere i talenti del futuro, con un headquarter capace di soddisfare tutte le esigenze della società. E con Setti all’ultimo piano a dirigere e tirare i fili.

Bene, oggi i fili dicono che a furia di tirare, si sono rotti e se ci si deve avvicinare a un centro sportivo di proprietà, non solo non ce n’è il sentore ma neanche l’idea. Dopo 11 anni è lecito chiedersi il motivo di tale scelta, considerando che, oggi, più di allora, si sono create delle opportunità che a dir poco sarebbe da sciagurati non coglierle. Nel merito stiamo scrivendo di due grandi strutture che sono appartenute alla storia recente del Chievo. La prima è Veronello, un centro sportivo illuminato dalla famiglia Garonzi che è stata la casa della prima squadra del Chievo. Ad oggi c’è un hotel, qualche squadra straniera lo affitta per pochi giorni o stage e finisce lì. L’altro è il Bottagisio, sempre del Chievo, coinvolto nel procedimento fallimentare ed è stato accostato al Sona Calcio e poi al Vigasio, quando Campedelli ha provato a rientrare nel calcio. Un doppio rimpianto che oggi, strutture così all’avanguardia siano praticamente inutilizzate e che il Verona debba continuare a pagare l’affitto a Peschiera, senza far crescere ancora di più il suo valore. Attenzione: l’attuale centro-resort è spettacolare, con tutti i comfort, ma ha il limite di non essere di proprietà.

“La priorità è il nuovo centro sportivo”. Nove anni dopo, nulla è stato fatto.