Hellas Verona di Gianluca Vighini , 06/06/2023 10:57

SPAREGGIO SALVEZZA | L'ennesima vergogna del calcio italiano

bentegodi
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C’è il prefetto che dice no ammettendo in maniera chiara di non sapere fare il suo lavoro visto che non è in grado di mantenere l’ordine pubblico. La Lega calcio che non sa che pesci prendere. E due società con due tifoserie che ancora non sanno (ufficialmente) dove giocheranno la partita più importante della loro stagione. E poi ovviamente ci sono loro, i politici. Vuoi che non dicano qualcosa? E così il sindaco di La Spezia ha già fatto sapere che:  “La scelta della Dacia Arena di Udine per giocare lo spareggio tra Spezia e Verona è un’offesa ai tifosi spezzini e una mancanza di rispetto per la città e la nostra provincia. Queste partite valgono la storia di un club e di un territorio e la scelta del campo deve essere presa con attenzione e risultare un territorio neutro per tutti. Il percorso pone problemi di sicurezza e ordine pubblico perché c’è il rischio evidente che le due tifoserie possano incontrarsi durante il tragitto e i rapporti tra i tifosi vanno considerati. Chiediamo alla Lega Serie A di rivedere questa decisione e trovare una soluzione che garantisca equità e imparzialità”.

A Verona, invece, si sta in silenzio. Per fortuna. Almeno un po’ di decenza. Il risultato è che stabilire dove si giocherà lo spareggio salvezza tra Verona e Spezia, sembra più difficile che mandare una sonda su Marte. I vertici del calcio sembrano travolti dagli eventi. Nessuno si è preso la briga di porsi il problema nei giorni precedenti all’ultima giornata. La riunione straordinaria di Lega che era prevista per lunedì pomeriggio alle 15 doveva essere solo una formalità. Invece si è tramutata nell’ennesima vergogna del calcio italiano sullo sfondo di un paese in cui la farsa è sempre più presente della realtà.

Ricapitoliamo: la candidatura di Firenze è caduta ancora prima di essere posta. Non gradita agli spezzini perchè c’è un gemellaggio con i veronesi. Anche quella di Empoli non è stata presa in considerazione. Nella nebbia generale viene addirittura indicata la candidatura di Lecce. 999 chilometri da La Spezia secondo Google Maps e 960 da Verona. Una follia solo averne aleggiato l’ipotesi. Appare perfetta invece Reggio Emilia. Vertice di un ideale triangolo tra Verona e La Spezia con i tifosi che avrebbero viaggiato su due direttrici diverse e uno stadio adeguato (il Mapei Stadium dove gioca il Sassuolo). Ma qui l’organizzazione ha dovuto fare i conti con il prefetto della città emiliana: Maria Rita Cuciuffa. La quale fa sapere che sarebbe troppo pericoloso ospitare una gara del genere con due tifoserie “calde” come quella veronese e quella spezzina. Al di là di ogni considerazione,  un’ammissione di non essere in grado di mantenere l’ordine pubblico. O forse solo la voglia di non avere noie e grattacapi per un evento del genere. 

La decisione, dunque, ricade su Udine. Ma qui si pone un altro problema. Per raggiungere Udine, non serve un genio della geografia per capirlo, veronesi e spezzini, viaggeranno sulla stessa autostrada. E questo sì potrebbe causare delle criticità e delle difficoltà nel gestire la situazione. Un pericolo che Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato commenta così: “Per gli operatori che devono garantire la sicurezza cresce la preoccupazione, già alta, per lo ‘spareggio salvezza’ fra Verona e Spezia che si dovrà giocare domenica alle 20.45. Questo alla luce della scelta della Dacia Arena come campo neutro per disputare una partita caratterizzata da fortissima tensione, dal momento che è in gioco l’unica possibilità di non retrocedere in serie B. Per raggiungere Udine, infatti, le tifoserie avversarie dovranno percorrere il medesimo tratto autostradale della A4, ed è altamente probabile che vengano in contatto. Definire la scelta ‘infelice’ è un eufemismo. I continui incidenti che si verificano in occasione delle partite di calcio, e soprattutto i numerosi appartenenti alle forze dell’ordine che puntualmente rimangono feriti – ben 9 la scorsa domenica a Brescia -, impongono di pensare alla sicurezza prima di tutto. Il resto deve rigorosamente venire dopo”. 

Una volta Churchill disse: “Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio”. Ma qui c’è il rischio che non si giochi neanche…