Hellas Verona di Gianluca Vighini , 01/05/2023 5:30

VIGHINI: E' TUTTO UN EQUILIBRIO SOPRA LA FOLLIA

Zaffaroni e Bocchetti
Zaffaroni e Bocchetti

Ogni volta che devo commentare una partita come quella con la Cremonese sono costretto ad attingere alle mie (poche) qualità zen. Devo cercare di razionalizzare al massimo quanto ho visto e tutta la delusione che inevitabilmente affiora in momenti del genere.

E’ un esercizio complicato, complicatissimo. Perché, diciamoci la verità, la voglia di mandare tutti a quel paese (da Setti a Marroccu a Bocchetti fino a Zaffaroni) è la prima pulsione. Poi però mi accorgo che questo atteggiamento disfattista andrebbe solo ad aumentare il senso di pessimismo che inevitabilmente si fa largo tra il popolo dell’Hellas in queste occasioni mancate.

Abbiamo tutti voglia di chiuderla questa lotta per la salvezza, di tirarci fuori da questa melma che ci avvolge dal primo minuto di questo campionato, di archiviare errori/orrori di una società ormai inadeguata a mantenere un livello decente di calcio, incapace soprattutto di alzare il livello nonostante le botte di fortuna degli anni passati. Oggi il destino ci offriva l’ennesima occasione per dare finalmente uno scossone allo Spezia, di respirare aria leggermente migliore.

Il Verona è una squadra costruita senza capo nè coda, una squadra che spesso si complica la vita con scelte che lasciano veramente stupefatti. Paghiamo una panchina con poca esperienza che fa degli errori da lasciare interdetti con scelte al limite del pornografico. Kallon, il piccolo calimero del Verona, sulla destra a smazzarsi davanti a De Paoli rientra in questo ambito. Non è certamente colpa del generoso Kallon, ma evidentemente esiste un problema in chi lo mette in campo.

Aggiungiamoci poi letture poco chiare, l’incapacità di variare il copione e si ha più chiara la situazione. Poi però dobbiamo aiutarci con la ragione, con le cifre e i numeri. Bocchetti e Zaffaroni da gennaio ad oggi, diciamo da quando è arrivato Sogliano, hanno fatto 22 punti. Hanno colmato 8 punti di gap con lo Spezia, ridato speranza ad una squadra morta e sepolta, non una ma due volte. La prima a novembre (cinque punti) la seconda prima della vittoria miracolosa con il Sassuolo. Sempre la ragione mi dice: il 13 novembre 2022 avresti firmato in bianco di essere in questa posizione a sei gare dalla fine. Certo, poteva essere meglio, ma francamente poteva andarci anche peggio. Poteva essere una lunga, infinita, triste via crucis verso la serie B, come altre volte questa società ha offerto.

Invece siamo ancora in corsa, siamo vivi, nonostante tutto e nonostante tutti. E’ questo che oggi dobbiamo apprezzare. Il vuoto pessimismo dei ciarlatani da tastiera, professionisti del copia e incolla, capaci di salire e scendere dal carro con la velocità di un coito di un roditore, non appartiene alla fiera gente dell’Hellas che anche oggi viaggiava trepidante verso Cremona. Come direbbe Vasco: è tutto un equilibrio sopra la follia. E come si sa non c’è nulla di più folle di un veronese che ama la propria squadra.

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