Hellas Verona di Gianluca Vighini , 06/11/2022 20:13

Vighini: Ecco, la musica è finita, gli amici se ne vanno, che inutile serata...

Marroccu (foto tggialloblu)
Marroccu (foto tggialloblu)

A Monza è finito un ciclo. Un meraviglioso, bellissimo ciclo, iniziato con quel genio di Ivan Juric, proseguito con Igor Tudor, con notaio Tony D’Amico. Quel Verona non c’è più. Demolito dal mercato, dal ridimensionamento societario, dall’incapacità evidente del ds Marroccu. E’ finito un gruppo di lavoro straordinario, che bisognerà sempre ringraziare, ma che ora va velocemente sostituito prima che lo spettro della serie B, diventi una certezza.

Un gruppo che ha bruciato già due tecnici ricercando ossessivamente un metodo d’allenamento e di gioco che semplicemente non esiste più. Dice Marroccu che questo gioco il Verona ce l’ha nel suo Dna. Era vero prima che lui sbarcasse a Verona: peccato però che grazie alla sua opera tre quarti di quel Verona è stato svenduto, soprattutto nelle figure con maggiore qualità e chi è arrivato non ha doti e caratteristiche per poter fare quel calcio. E quindi oggi il Verona è un “mostro” bicefalo in cui alcuni vecchi protagonisti sono logori e stanchi, mentre gli altri sono semplicemente inutili.

Cioffi ha provato una “rivoluzione” morbida, cercando di salvare “capra” (la sua panchina) e cavoli (i risultati). Non solo non è stato protetto, ma è stato messo sulla graticola prima ancora dalla società che dalla critica e dai tifosi. E’ stato esonerato dopo la sua miglior gara, quella di Salerno. Il cerino è passato nelle mani del poverò Sasà Bocchetti, il quale con la dolce incoscienza dei neofiti si è preso nelle sue generose mani una patata bollente da cui sarebbe sfuggito anche Mourinho. L’impresa è apparsa fin troppo ardua per gli attuali mezzi del giovane allenatore, il quale ha portato qualche concetto del calcio che fece grande il Verona, ma senza ottenere niente di più rispetto a Cioffi.

Non sfugga poi l’accanimento arbitrale, nella più completa assenza societaria, almeno pubblica. Non sappiamo se l’Hellas abbia adottato la strategia del basso profilo e se in privato abbia in realtà protestato. Certo che questo basso profilo, se esiste, non sta portando a nessun risultato. Ogni domenica ne vediamo di ogni colore. Non sappiamo cosa stiano aspettando Setti e Marroccu a farsi sentire visto che ormai vengono derisi da ogni compagine arbitrale venga a dirigere l’Hellas.

Come se ne esce? Francamente c’è poco da fare, se non evitare altre cavolate che al danno aggiungerebbero anche la beffa. Sappiamo da fonti attendibili che Lopez sta volteggiando sull’Hellas, pronto ad entrare in scena dopo la gara con lo Spezia. Marroccu ha apparecchiato tutto e come sappiamo poco valgono le sue dichiarazioni che assicurano che Bocchetti fa ancora parte del progetto. Conoscendolo potrà magari raccontarci che si può far parte del progetto anche tornando ad allenare la Primavera, così come ci ha raccontato che Caprari era incedibile fino a quando lui ha chiesto di essere ceduto e Cioffi un predestinato che farà carriera. Non a Verona, ovviamente.

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