MARCHIO CHIEVO | L'annuncio di Pellissier a Supermercato: "Abbiamo già versato i soldi"
C'erano novanta giorni di tempo. Ma Sergio Pellissier, presidente della Clivense ha fretta. Fretta di “riportare a casa il marchio del Chievo” come ripete da venerdì scorso quando per 330 mila euro si è aggiudicato l'asta davanti al curatore fallimentare Panozzo.
Così la Clivense ha già saldato il conto. 330 mila euro, appunto più (forse) Iva. “Quello” ha spiegato Pellissier lunedì sera a Supermercato, la trasmissione sportiva di Telenuovo “lo stiamo verificando”.
Ora dunque parte la nuova fase. La Clivense potrà cambiare nome, marchio, insomma potrà disporre di quella storia che stava per essere dispersa. Ma tutto avverrà con calma e con azioni condivise: “Saranno i soci, la gente che ci ha permesso questa acquisizione a decidere” dice Sergio.
E aggiunge: “Non potevamo permettere si disperdesse la storia di questa società. L'Hellas Verona è sicuramente la prima squadra della città, è giusto che sia così, ma non possiamo dimenticare quanto ha fatto il Chievo che ha rappresentato Verona in un momento di grande difficoltà dell'Hellas. Credo sia giusto riconoscere questa storia e questo passato”.
Accanto a Pellissier, i ragazzi del Northside che si sono immediatamente schierati con lui dopo il fallimento, attaccandosi ad una speranza, l'unica che era rimasta. Non tutti l'hanno fatto. Qualcuno ha identificato il Chievo con Campedelli e sperava fosse l'ex presidente in qualche modo a riportare in vita la società.
Guerre fratricide che hanno spaccato l'ambiente già dilaniato dalla sparizione della società. Lotte che ormai non hanno più senso. Anche il Vigasio ieri ha fatto le congratulazioni a Pellissier per l'acquisizione in un comunicato in cui si precisava che Luca Campedelli non aveva avuto alcun ruolo nella vicenda. Una mano tesa che Pellissier ha apprezzato. E che magari potrebbe, un giorno, portare alla “pace” tra lui e l'ex presidente. Ma questa è tutta un'altra storia. Ora c'è il presente, la serie D da onorare, un allenatore da scegliere (forse ancora Allegretti, chissà) e le categorie da scalare. Chiamarsi Chievo sarà una responsabilità in più.