Calcio di Stefano Rasulo , 13/03/2025 15:41

TOP & FLOP | Motta ko, Nesta e Di Francesco con grande dignità

Thiago Motta, foto Virgilio .it
Thiago Motta, foto Virgilio .it

Motta, che batosta: Gasperini lo prende a pallate e l’Atalanta rilancia il sogno scudetto. Raspadori, l’oro (nuovo) di Napoli. Var che da, var che toglie: l’Inter batte con eccessiva fatica il Monza, il Verona perde con il Bologna per un clamoroso rigore non dato. Elmas, tre gol in quattro partite, Pellegrino due in tre: quando il mercato di gennaio (comprando, e non vendendo…) migliora le squadre. Il meglio e il peggio della giornata in serie A. 

 

TOP 

 

GASPERINI. Dopo qualche gara riuscita male ed evitabili mugugni interni, ritrova gioco e gol  prendendo letteralmente a pallate la Juve e Motta. Sogno scudetto rilanciato alla vigilia dello scontro diretto con l’Inter. 

 

RASPADORI. Cento minuti di utilizzo da metà settembre a inizio febbraio, poi tre gol in quattro partite da quando Conte (per necessità), ha dovuto cambiare il Napoli e lo ha messo titolare vicino a Lukaku. Decisivo per mantenere la testa della classifica in un periodo molto complicato. 

 

ELMAS. Tre gol in quattro partite. Non è stata solo una bella idea di mercato riportarlo in Italia: lo score tra i nuovi arrivati dal mercato di gennaio è secondo solo a Kolo Muani, che peraltro è a secco da quattro partite. E il Torino con lui, e l’altra new entry Casadei, si è decisamente ripreso una posizione più tranquilla di classifica. 

 

PELLEGRINO. Potente, forse ancora un po’ grezzo ma con la voglia di determinare. La doppietta al Torino in 35’ conferma le buone impressione dei primi due spezzoni italiani e tiene a galla un Parma a cui serviva forse più un vero numero nove (non Djuric) che cambiare l’allenatore. 

 

NESTA/DI FRANCESCO. Il Monza che tiene in scacco l’Inter e lo costringe ad una faticosa e fortunata rimonta, con l’aiutino del var. Il Venezia che ferma la corazzata di Fabregas, tenendo il Como ancora incredibilmente tra coloro che devono salvarsi. Alla fine sarà serie B; ma con dignità. 

 

FLOP

 

MOTTA. Doveva essere il tecnico per tornare a vincere, per il momento passerà alla storia per una delle sconfitte più pesanti mai subite in casa dalla Juve (lo 0-4 mancava da 58 anni). Un fallimento totale, sportivo ed economico; perché le future plusvalenze di Mbangula e Savona vanno di pari passo con la svalutazione di campioni pagati decine di milioni come Koopmeiners, Douglas Luiz e Vlahovic. 

 

INZAGHI. E’ li in campionato e in champions, ma sta facendo troppa, troppa fatica. Colpa di qualche infortunio, certo, ma anche di una gestione della rosa (di gran lunga la più forte e completa della serie a) non all’altezza, dove qualcuno pare bollito (Mkhitaryan) e altri continuano a fare la muffa in panchina (Frattesi e Taremi). 

 

GIAMPAOLO. Perdere da 2-0 in casa con un Milan sull’orlo di una crisi di nervi con problemi in panchina e di gestione della rosa vale quanto un’imbarcata. E le sconfitte consecutive del Lecce diventano tre. 

 

PALLADINO. Il Bologna è a +4, come la Lazio. Il Milan si è rifatto sotto ed è a -1 e Ranieri (alla quinta vittoria consecutiva) ha messo la freccia e l’ha sorpassato con la vittoria a Empoli (dall’esonero di Juric la Roma ha recuperato alla Fiorentina 13 punti in classifica). Non confermare l’Europa con la rosa migliore delle ultime stagioni sarebbe un grande fallimento. 

 

RAPUANO/VAR. Il mancato intervento del var (La Penna/Marini) nel rigore non dato per l’intervento su Bradaric non ha spiegazioni. Come la direzione di gara di Rapuano, a senso unico. 

Una mancanza di rispetto pesante nei confronti del Verona che la nuova società americana avrebbe dovuto evidenziare pubblicamente.