A Belgrado l'ultimo saluto a Praja Dalipagić, l'intervento di Fadini per il basket europeo

C’era tutto il Gotha del basket slavo, ma proprio tutto, al commiato per Drazen Dalipagić. Al Municipio di Belgrado la Federazione di Serba ha organizzato la cerimonia funebre, con rito laico, per dare l’ultimo saluto al grande Praja, icona non solo della pallacanestro slava.
Si sono ritrovati tutti: da Moka Slavnić a Dragan Kićanović, da Sale Đorđević a Predrag Danilović (fino a pochi mesi fa presidente della Federbasket serba), da Željko Jerkov a Ratko Radovanović, da Danko Cvjetićanin a Dejan Bodiroga, fino a Misha Berić, che vestì anche la maglia di Verona. C’erano tutti i grandi allenatori della scuola slava, come Zelimir Obradović, re di Eurolega, e Svetislav Pesić, che ha guidato la Nazionale alla finale olimpica di Parigi. C’erano la moglie e la figlia di Pero Skansi. E naturalmente Nebojsa Covic, dallo scorso ottobre nuovo presidente della KSS, la federazione di basket serbo. Mancava solo Boscia Tanjević, bloccato a Trieste da problemi di salute.
Gli interventi ufficiali sono stati fatti dallo storico coach Duško Vujošević per la federazione serba e da Andrea Fadini, in rappresentanza del basket europeo. Un discorso, quello dell’ex g.m. della Scaligera Basket, che è stato molto apprezzato, non solo dalla moglie Sonja (già campionessa nazionale di tennis) e dai figli Davorin e Sanja, che vivono rispettivamente a Dubai e Tolosa.
Durante la cerimonia è stato proiettato un lungo video nel quale è stata ripercorsa la straordinaria carriera di Praja Dalipagić, scomparso il 25 gennaio a 73 anni, con immagini con le maglie della Nazionale, del Partizan Belgrado, di Real Madrid, Udine, Reyer Venezia e anche della Glaxo Verona, fino al “cameo” finale con la Stella Rossa e naturalmente alla cerimonia di ingresso nella Hall of Fame a Springfield.
In cimitero oltre mille tifosi hanno dato l’ultimo saluto al grande campione. Durante la cerimonia finale è stato fatto suonare l’inno della ex Jugoslavia unita, quella del Maresciallo Tito, per cui Dalipagić ha vestito la maglia della Nazionale, vincendo Olimpiadi, Mondiale ed Europei.