la Redazione

Il pagellone di Verona-Fiorentina: Noslin-Serdar fenomeni, Lazo "ringiovanito". Folo sprecone

MONTIPO’ 6.5 Si fermano i cuori dei tifosi gialloblù quando Nzola gli va in contro, con un gol in canna. E’ bravissimo a rimanere in piede e a chiudergli la porta. E’ indubbiamente l’intervento più difficile della sua partita. Il resto lo controlla bene ed è anche più coraggioso del solito nelle uscite più delicate

CENTONZE 5.5 Dopo l’ingresso contro la Lazio, un’altra giornata non semplice per il francese che valuta male il tempo di intervento su Castrovilli che ringrazia, lo salta e segna un gran bel gol. Nella ripresa Baroni lo mette a sinistra e anche lì le cose non vanno meglio. Commette un paio di errori gravi che solo per l’ardore dei compagni (uno su tutti Serdar) non diventano qualcosa di peggio. Concede una punizione sanguinosa nei secondi finali. Che, fortunatamente, porta a nulla.

MAGNANI 6 Il duello con Nzola è difficilissimo e l’attaccante della Fiorentina, fosse un incontro di boxe magari qualche punto in più lo avrebbe. Insomma, gli va via qualche volta, ma lui in qualche modo riesce a rimontarlo per evitare che faccia veramente male. Lascia sul campo tutto quello che ha, esce stremato.

DANI SILVA s.v. (dal 40°)

COPPOLA 6.5 Ha Ikoné da marcare e le cose gli vanno un po’ meglio rispetto al compagno di reparto, ma sono sfumature, nulla di trascendentale. La sensazione, comunque, è che stia crescendo di partita in partita e che sia sempre più in fiducia.

VINAGRE 6 Tanta corsa, tanta grinta, sulla qualità delle giocate bisogna ancora lavorarci su. Bravo a portare pressione alta, quando la Fiorentina fraseggia nella sua trequarti. Commette un errore grave quando tiene in gioco Nzola, che si invola verso Montipò. Rimedia comunque rimanendogli attaccato come un rottweiler all’osso.

TCHATCHOUA 6 (dal 17° s.t.) Entra con la grinta giusta e con tanta corsa, fondamentale visto quando hanno speso i compagni.

DUDA 6 Nel primo tempo gli obblighi tattici imposti da Baroni lo incollano a Duncan. Lo segue davvero come un’ombra senza lasciargli tempo per ragionare. Inevitabilmente questo ne condiziona la capacità di creare gioco. Ma con un Serdar così al suo fianco, per questa volta, può limitarsi a portare la croce piuttosto che cantare. Anche se nella ripresa è un po’ più libero di giocare col pallone tra i piedi.

SERDAR 8 Un gigante, servirebbe poco altro da aggiungere. Perché tiene in piedi il centrocampo, costretto dai compiti tattici più stringenti affidati a Duda. Ha la visione a 360 gradi, capace di vedere i compagni anche quando sono fuori dal radar. Ti aspetti che si dedichi soprattutto a creare, ma è determinante anche quando deve rompere il gioco avversario. Regala chiusure difensive che fanno alzare dalle poltroncine i tifosi anche più composti. Salva un’occasione da pelle d’oca su Barak, che ha giocato come se in palio ci fosse la Champions. Lo avesse fatto anche il suo ultimo anno al Verona, il buon Barak, invece di invocare sempre qualche dolorino di troppo gliene saremmo stati grati. Ma che ce frega de Barak, noi c’avemo Serdar-piovra.

LAZOVIC 7 Mai dubitare di un leone, anche quando il pelo ha qualche ciuffo bianco. Io di lui ho dubitato, qualche volta, ma poi arrivano partite come queste e devo solo tacere. Torna a destra, suo ruolo primitivo e le lancette del tempo sembrano tornare indietro come per magia. I primi venti minuti di partita comanda in lungo e in largo, con una qualità deliziosa. Ma è anche tanto bravo a sacrificarsi per la causa, aiutando nella metà campo gialloblù. Leader capace di prendersi sulle spalle la squadra nella partita chiave della stagione.

SUSLOV 6 (dal 29° s.t.) Anche lui prezioso nel momento più caldo del match.

FOLORUNSHO 5.5 Quanta confusione ragazzi. Un film già visto però, nelle ultime settimane. Perde un numero sconsiderato di palloni, anche quelli più facili da gestire. Fisicamente non sembra nemmeno così messo male, ed è per questo che non ti aspetti così poca lucidità. I muscoli li mette, ma il resto si fa fatica a vederlo. Mezzo voto in più giusto perché si è vinto, ma la squalifica credo che non gli farà male. Potrà rifiatare un po’, perché comunque ha speso tantissimo quest’anno.

DAWIDOWICZ 6 (dal 40°) Lucido nei minuti di assalto finale della Viola.

NOSLIN 8 Qualcuno sugli spalti dice dice: “è già venduto, troppo forte”. E come dargli torto. Quanto è forte sto ragazzo, al quale manca ancora un po’ di malizia, ma che è invece bravissimo a prendersi il rigore poi trasformato da Lazovic. E’ incontenibile e come se non bastasse è sempre il primo difensore aggiunto. Fa un lavoro pazzesco, preziosissimo. E quando sembra un attimo tirare il fiato, tira fuori un gol di una difficoltà elevatissima, che qualcun altro avrebbe lanciato in curva sud.

BONAZZOLI 5 Non entra in partita e quindi si innervosisce, perdendosi anche in qualche lamentela di troppo con l’arbitro. Ma la sua prestazione sta tutta nell’ottima occasione per segnare il gol del 2-0. Doveva fare molto, ma molto meglio. Lì un attaccante delle sue qualità deve segnare, c’è poco da dire. Non contento dell’approccio, Baroni lo lascia nello spogliatoio dopo l’intervallo.

SWIDERSKI 6 - (dal 1° s.t.) Lotta come un leone, ma sotto porta non così lucido. Si prende però falli equiparabili ad abbondanti boccate di ossigeno

ALL. BARONI 8 E’ la partita chiave della stagione, considerando anche gli altri scontri diretti. Fa una cosa semplice semplice, mettendo Lazovic a destro, ma è un piccolo lampo di genio, perché il capitano ritrova definitivamente il vecchio smalto. Una volta raggiunti sull’1-1, i suoi sembrano prendere paura e ripartono nella ripresa con le zavorre ai piedi. Ma poi ritrovano coraggio e vanno a prendersi una vittoria fondamentale, visti gli altri risultati. Sta facendo un miracolo, non mi stancherò mai di dirlo. Ora siamo all’ultimo miglio. Se manterrà questa determinazione, non dovrà avere paura di cosa riserverà il futuro.

 

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