la Redazione

VIGHINI | Troppi complimenti, attenti ai trappoloni. La salvezza è ancora lontana

Troppi complimenti. Troppi applausi, La sensazione di avercela fatta. Di essere ormai in porto. Gli stessi che avevano pronosticato disastri dopo il mercato di gennaio, lesti e voltagabbana, sono saliti sul carro. Non del vincitore, perchè il Verona non ha fatto niente, ma dei leccaculo. Vecchia categoria che pervade il paese e anche la città scaligera da tempi immemori. 

Credere a questi lacchè, sarebbe un errore gravissimo. Perchè, appunto, il Verona non ha ancora fatto niente e la strada per la salvezza è ancora lunghissima. Per fortuna il popolo dell'Hellas è furbo e realista. Lunedì sera, durante Supermercato, finestra sul mondo reale, decine, anzi centinaia di messaggi di buon senso. Persino di duro realismo. Il traguardo non è stato raggiunto. E sarà durissima. Prepariamoci a aspre battaglie e a scansare trappoloni giganteschi. 

Si vis pacem, para bellum, dicevano i latini. Prepariamoci a combattere, non diamo nulla per scontato. Là dietro ci sono squadroni che era impossibile pronosticare in questa posizione di classifica la scorsa estate. Credere che per loro sia finita è da imbecilli. O da ingenui. Non sarà così. Ci sono gare nel calendario del Verona che assomigliano a buche sulla strada. Invisibili, ma che se ci finisci dentro rompi le balestre e finisci fuori strada. 

Per fortuna a tenere desta l'attenzione in casa nostra c'è Sean Sogliano, che in quanto a sano realismo è da primato. Ci penserà lui a tenere sveglia la truppa e Marco Baroni, che pure è abituato a queste battaglie, avendo salvato il Lecce nella scorsa stagione, non senza patemi. E poi c'è la nostra collaudata abitudine a lottare e a soffrire, temprata dalla sofferenza passata, da cocenti delusioni vissute sulla nostra pelle, ormai tatuate nella nostra coscienza collettiva. Un vaccino contro il virus dell'applauso e del complimento facile. Il miracolo è vedere il Verona lottare ed essere vivo per ora. L'impresa, gigantesca, sarà la salvezza. Dopo l'ultimo minuto dell'ultima partita.