OLIMPIADI | Per Elia Viviani prova generosa ma finita presto

Una lunga fuga, terminata a 90 chilometri dall’arrivo. E’ stata una prova generosa quella di Elia Viviani nella gara su strada a Parigi. Percorso bellissimo e impegnativo, animato fin dall’inizio: vanno in fuga Achraf Ed Doghmy (Marocco), Christopher Rougier-Lagane (Mauritius), Thanakhan Chaiyasombat (Thailandia), Charles Kagimu (Uganda) e Eric Manizabayo (Ruanda), che arrivano a guadagnare fino a 13 minuti. Dopo 85 km. di corsa escono dal gruppo anche Elia Vivian, Ryan Mullen (Irlanda), Gleb Syritsa (Indipendente) e Georgios Bouglas (Grecia), che si riportano in testa - tranne Syritsa, che si stacca prima - dopo un inseguimento di circa 65 km.
A 90 km dall'arrivo si sganciano anche l’irlandese Ben Healy e Alexey Lutsenko (Kazakistan), che riprendono e staccano tutti i fuggitivi, mentre successivamente allungano anche il tedesco Nils Politt, Michael Woods (Canada), Fred Wright (Gran Bretagna), il francese Valentin Madouas, Marco Haller (Austria) e Jambaljamts Sainbayar (Mongolia).
Alla fine il re delle Olimpiade in bici è Remco Evenepoel. Il 24enne belga a una settimana dall’oro vinto nella crono, centra un bis senza precedenti ai Giochi.
A 38 km dalla conclusione, il primo attacco, poi un finale in solitaria con la suspence della foratura a 3,8 km. dall’arrivo, davanti al Louvre, con il provvidenziale cambio di bici. Evenepoel trionfa fermando la bici con la Tour Eiffel alle spalle; sul podio doppietta francese: argento per Valentin Madouas a 1’11”, bronzo per Cristophe Laporte a 1’16”. 21° posto per Alberto Bettiol, unico azzurro attivato al traguardo.
Per Elia Viviani adesso scatta l’avventura in pista che gli ha già dato due medaglie.